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di Frasi, Aforismi & Citazioni

giovedì, Marzo 28, 2024

Le più belle frasi, aforismi e citazioni di Giacomo LeopardiRaccolta completa

Quanto ti piace questa raccolta?

Giacomo Leopardi nato a Recanati il 29 giugno 1798 e morto a Napoli il 14 giugno 1837 è stato un poeta, filosofo, scrittore.
Il suo nome di battesimo era Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi.
Leopardi è il poeta più importante dell’Ottocento ed è anche una delle importanti figure della letteratura mondiale, ma sopratutto del romanticismo letterario. La grande qualità delle sue opere lo ha reso, non solo uno dei protagonista nel panorama letterario e culturale europeo e internazionale, ma ha fatto sì che le sue opere fossero di un certo spessore.
Giacomo Leopardi intellettuale dalla grande cultura e grande sostenitore del classicismo e poi del Romanticismo, anche se nel corso della sua vita non volle mai definirsi romantico.
Tutti conoscono il lato pessimo di Leopardi, che ha caratterizzato molte delle sue opere; i
l proprio pessimismo era dovuto molto probabilmente ad una grave patologia che lo affliggeva, ma successivamente questo pessimismo ha fatto sì di far diventare le sue opere più filosofiche e poetiche.
In questa categoria abbiamo selezionato per voi le frasi, gli aforismi e le citazioni di Giacomo Leopardi, in una bellissima raccolta completa.
Buona lettura 😉






<2>Frasi di Giacomo Leopardi

“La vita e l’assoluta mancanza d’illusione, e quindi di speranza, sono cose contraddittorie.”
(Giacomo Leopardi)

“Non c’è uomo costituito in carica o dignità, il quale confessi di averla cercata, e non dica o voglia fare intendere d’esserne stato rivestito spontaneamente, anzi contro sua voglia ecc.
Gl’incarichi, le dignità, gli onori ciascuno li cerca e nessuno gli ha cercati.”
(Giacomo Leopardi)

“Nessun maggior segno d’essere poco filosofo e poco savio, che volere savia e filosofica tutta la vita.”
(Giacomo Leopardi)

“Né mi diceva il cor che l’età verde sarei dannato a consumare in questo natio borgo selvaggio, intra una gente zotica, vil; cui nomi strani, e spesso argomento di riso e di trastullo, son dottrina e saper.”
(Giacomo Leopardi)

“In Italia il più del riso è sopra gli uomini e i presenti.
La raillerie il persifflage, cose sì poco proprie della buona conversazione altrove, occupano e formano tutto quel poco di vera conversazione che v’ha in Italia.
Quest’è l’unico modo, l’unica arte di conversare che vi si conosca.”
(Giacomo Leopardi)

“Vivi felice, se felice in terra Visse nato mortal.”
(Giacomo Leopardi)

“Quegli stessi che credono grave, o maggiore che non è, ogni leggera malattia che loro sopravviene, caduti in qualche malattia grave o mortale, la credono leggera, o minore che non è.
E la cagione d’ambedue le cose è la codardia che gli sforza a temere dove non è timore, e a sperare dove non è speranza.”
(Giacomo Leopardi)

“In somma io mi sono rovinato con sette anni di studio matto e disperatissimo in quel tempo che mi s’andava formando e mi si doveva assodare la complessione.
E mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l’aspetto miserabile, e dispregevolissima quella gran parte dell’uomo, che è la sola a cui guardino i piú.”
(Giacomo Leopardi)

“L’armi, qua l’armi: io solo combatterò, procomberò sol io.
Dammi, o ciel, che sia foco agl’italici petti il sangue mio.”
(Giacomo Leopardi)

“A chi piace o a chi giova cotesta vita infelicissima dell’universo, conservata con danno e con morte di tutte le cose che lo compongono?”
(Giacomo Leopardi)

“La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani.”
(Giacomo Leopardi)

“Non v’è infelicità umana la quale non possa crescere, bensì trovasi un termine a quello medesimo che si chiama felicità.”
(Giacomo Leopardi)

“Non gli uomini solamente, ma il genere umano fu e sarà sempre infelice di necessità. Non il genere umano solamente, ma tutti gli animali. Non gli animali soltanto, ma tutti gli altri esseri al loro modo. Non gli individui, ma le specie, i generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi…”
(Giacomo Leopardi)

“Molti vogliono e condursi teco vilmente, e che tu ad un tempo, sotto pena del loro odio, da un lato sii tanto accorto, che tu non dia impedimento alla loro viltà, dall’altro non li conoschi per vili.”
(Giacomo Leopardi)

“Niuna cosa nella società è giudicata, né infatti riesce più vergognosa del vergognarsi.”
(Giacomo Leopardi)

“I diletti più veri che abbia la nostra vita sono quelli che nascono dalle immaginazioni false.”
(Giacomo Leopardi)

“L’esistenza, per sua natura ed essenza propria e generale, è un’imperfezione, una irregolarità una mostruosità.”
(Giacomo Leopardi)

“Desiderar la vita, in qualunque caso, e in tutta l’estensione di questo desiderio, non è insomma altro che desiderare l’infelicità; desiderar di vivere è quanto desiderare di essere infelice.”
(Giacomo Leopardi)

“Sono così stordito del niente che mi circonda, che non so come abbia forza di prendere la penna per rispondere alla tua del primo. Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere, né muovermi altro che per forza dal luogo dove mi trovassi. Non ho più lena di concepire nessun desiderio, neanche della morte, non perch’io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore. Questa è la prima volta che la noia non solamente mi opprime e stanca, ma mi affanna e lacera come un dolor gravissimo; e sono così spaventato dalla vanità di tutte le cose, e della condizione degli uomini, morte tutte le passioni, come sono spente nell’animo mio, che ne vo fuori di me, considerando ch’è un niente anche la mia disperazione.”
(Giacomo Leopardi)

“La condizione degli uomini disusatamente superiori di sapienza alla propria età, non è molto diversa da quella dei letterati e dotti che vivono in città o province vacue di studi: perocché né questi […] da’ lor cittadini o provinciali, né quelli da’ contemporanei, sono tenuti in quel conto che meriterebbero; anzi spessissime volte sono vilipesi, per la diversità della vita o delle opinioni loro da quelle degli altri, e per la comune insufficienza a conoscere il pregio delle loro facoltà ed opere.”
(Giacomo Leopardi)

“Gl’italiani ridono della vita: ne ridono assai più, e con più verità e persuasione intima di disprezzo e freddezza che non fa niun’altra nazione. Questo è ben naturale, perché la vita per loro val meno assai che per gli altri, e perché egli è certo che i caratteri più vivaci e caldi di natura, come è quello degl’Italiani, diventano i più freddi e apatici quando sono combattuti da circostanze superiori alle loro forze.”
(Giacomo Leopardi)






“Chi non ha studiato e non ha letto… non iscrive mica con semplicità, ma tutto all’opposto.”
(Giacomo Leopardi)

“Il principal fondamento della moralità di un individuo e di un popolo è la stima costante e profonda che esso fa di se stesso, la cura che ha di conservarsela.”
(Giacomo Leopardi)

“Dall’abito della rassegnazione sempre nasce noncuranza, negligenza, indolenza, inattività, e quasi immobilità.”
(Giacomo Leopardi)

“Assolutamente parlando, il non vivere è sempre meglio del vivere.”
(Giacomo Leopardi)

“Il piacere è sempre o passato o futuro, e non mai presente.”
(Giacomo Leopardi)

“La vita debb’essere viva, cioè vera vita; o la morte la supera incomparabilmente di pregio.”
(Giacomo Leopardi)

“La maggior parte delle persone che deputiamo a educare i figliuoli, sappiamo di certo non essere state educate. Né dubitiamo che non possano dare quello che non hanno ricevuto, e che per altra via non si acquista.”
(Giacomo Leopardi)

“Un uomo tanto meno e tanto più difficilmente sarà grande, quanto più sarà dominato dalla ragione.”
(Giacomo Leopardi)

“Gli antichi lasciavano a pensare più di quello ch’esprimessero, e l’impressione delle loro opere era più durevole.”
(Giacomo Leopardi)






“Gli italiani non hanno costumi; essi hanno solo usanze.”
(Giacomo Leopardi)

“Certo, l’ultima causa dell’essere non è la felicità, perocché niuna cosa è felice.”
(Giacomo Leopardi)

“I mali son meno dannosi alla felicità che la noia.”
(Giacomo Leopardi)

“Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.”
(Giacomo Leopardi)

“L’unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.”
(Giacomo Leopardi)

“Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non passarli mai.”
(Giacomo Leopardi)

“Tanto è necessaria l’arte nel viver con gli uomini che anche la sincerità e la schiettezza conviene usarla seco loro con artificio.”
(Giacomo Leopardi)

“Le grandi verità e massime nell’astratto e nel metafisico e nel psicologico ec. non si scuoprono se non per un quasi entusiasmo della ragione, né da altri che da chi è capace di questo entusiasmo.”
(Giacomo Leopardi)

“Non solamente tutte le facoltà dell’uomo sono una facoltà di assuefarsi, ma la stessa facoltà di assuefarsi dipende dall’assuefazione. A forza di assuefazioni si piglia la facilità di assuefarsi, non solo dentro lo stesso genere di cose, ma in ogni genere.”
(Giacomo Leopardi)

“L’uomo nasce ricco di tutto, crescendo s’impoverisce, e giunto alla vecchiezza si trova quasi senza nulla. Ma siccome nessuna cosa si possiede realmente, così nulla si può perdere.”
(Giacomo Leopardi)






“Gli usi e i costumi in Italia si riducono generalmente a questo, che ciascuno segua l’uso e il costume proprio, qual che egli si sia.”
(Giacomo Leopardi)

“I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto.”
(Giacomo Leopardi)

“Ruysch: A ogni modo, tutti si persuadono che il sentimento della morte sia dolorosissimo. Morto: Quasi che la morte fosse un sentimento, e non piuttosto il contrario.”
(Giacomo Leopardi)

“Il miglior uso ed effetto della ragione e della riflessione, è distruggere o minorare nell’uomo la ragione e la riflessione, e l’uso e gli effetti loro.”
(Giacomo Leopardi)

“I limiti della materia sono i limiti delle umane idee.”
(Giacomo Leopardi)

“Non è dubbio che l’operare è tanto più degno e più nobile del meditare e dello scrivere, quanto è più nobile il fine che il mezzo, e quanto le cose e i soggetti importano più che le parole e i ragionamenti.”
(Giacomo Leopardi)

“La cosa più inaspettata che accada a chi entra nella vita sociale, e spessissimo a chi v’è invecchiato, è di trovare il mondo quale gli è stato descritto, e quale egli lo conosce già e lo crede in teoria. L’uomo resta attonito di vedere verificata nel caso proprio la regola generale.”
(Giacomo Leopardi)

“La stima non è prezzo di ossequi: oltre che essa, non diversa in ciò dall’amicizia, è come un fiore, che pesto una volta gravemente, o appassito, mai più non ritorna.”
(Giacomo Leopardi)

“Non possiamo né contare tutti gli sventurati, né piangerne uno solo degnamente.”
(Giacomo Leopardi)

“Due verità che gli uomini generalmente non crederanno mai: l’una di non saper nulla, l’altra di non esser nulla. Aggiungi la terza, che ha molta dipendenza dalla seconda: di non aver nulla a sperare dopo la morte.”
(Giacomo Leopardi)






“Disperare di se stesso non potrà altro che nuocere.”
(Giacomo Leopardi)

Domandato a un tale qual cosa al mondo fosse più rara, rispose: “Quello che è di tutti, cioè il senso comune”.
(Giacomo Leopardi)

“I timidi non hanno meno amor proprio che gli arroganti; anzi più, o vogliamo dire più sensitivo; e perciò temono: e si guardano di non pungere gli altri, non per istima che né facciano maggiore che gl’insolenti e gli arditi, ma per evitare d’esser punti essi, atteso l’estremo dolore che ricevono da ogni puntura.”
(Giacomo Leopardi)

“Gl’italiani sono dunque nella pratica, e in parte eziandio nell’intelletto, molto più filosofi di qualunque filosofo straniero, poiché essi sono tanto più addomesticati, e per dir così convivono e sono immedesimati con quella opinione e cognizione che è la somma di tutta la filosofia, cioè la cognizione della vanità d’ogni cosa.”
(Giacomo Leopardi)

“La noia è il desiderio della felicità, lasciato, per così dir, puro.”
(Giacomo Leopardi)

“Non è forse cosa che tanto consumi ed abbrevi e renda nel futuro infelice la vita, quanto i piaceri. E da altra parte la vita non è fatta che per il piacere, poiché non è fatta se non per la felicità, la quale consiste nel piacere, e senza di esso è imperfetta la vita, perché manca del suo fine, ed è una continua pena, perch’ella è naturalmente e necessariamente un continuo e non mai interrotto desiderio e bisogno di felicità cioè di piacere. Chi mi sa spiegare questa contraddizione in natura?”
(Giacomo Leopardi)

“L’Italia in fatto di scienza filosofica e di cognizione matura e profonda dell’uomo e del mondo è incomparabilmente inferiore alla Francia, all’Inghilterra, alla Germania considerando queste e quella generalmente. Ma contuttociò è anche certissimo, benché parrà un paradosso, che se le dette nazioni son più filosofe degl’italiani nell’intelletto, gl’italiani nella pratica sono mille volte più filosofi del maggior filosofo che si trovi in qualunque delle dette nazioni.”
(Giacomo Leopardi)

“Il riso dell’uomo sensitivo e oppresso da fiera calamità è segno di disperazione già matura.”
(Giacomo Leopardi)

“La condizione dell’uomo non è capace di alcun godimento notabile, che non consista sopra tutto nella speranza, la cui forza è tale, che moltissime occupazioni prive per sé di ogni piacere, ed eziandio stucchevoli o faticose, aggiuntavi la speranza di qualche frutto, riescono gratissime e giocondissime.”
(Giacomo Leopardi)

“Pochi possono essere grandi (e nelle arti e nella poesia forse nessuno) se non sono dominati dalle illusioni.”
(Giacomo Leopardi)

“Ne’ guai non ci vuol pianto ma consiglio.”
(Giacomo Leopardi)

“La ragione è un lume; la Natura vuol essere illuminata dalla ragione, non incendiata.”
(Giacomo Leopardi)

“Io vorrei la bellezza, ma la bellezza non è qua, per cui deve essere da un’altra parte.”
(Giacomo Leopardi)






“Tra questa Immensità s’annega il pensier mio.”
(Giacomo Leopardi)

“Crederei che la prima occasione e la prima causa di ridere, fosse stata agli uomini la ubriachezza; altro effetto proprio e particolare al genere umano.”
(Giacomo Leopardi)

“Diceva un marito geloso alla moglie: Non t’accorgi, Diavolo che sei, che tu sei bella come un Angelo?”
(Giacomo Leopardi)

“I giovani assai comunemente credono rendersi amabili, fingendosi malinconici. E forse, quando è finta, la malinconia per breve spazio può piacere, massime alle donne. Ma vera, è sfuggita da tutto il genere umano; e al lungo andare non piace e non è fortunata nel commercio degli uomini se non l’allegria: perché finalmente, contro a quello che si pensano i giovani, il mondo, e non ha il torto, ama non di piangere, ma di ridere.”
(Giacomo Leopardi)

“Tasso: Che rimedio potrebbe giovare contro la noia? Genio: Il sonno, l’oppio, e il dolore. E questo è il più potente di tutti: perché l’uomo, mentre patisce, non si annoia per niuna maniera.
(Giacomo Leopardi)

“Il più solido piacere di questa vita è il piacer vano delle illusioni.”
(Giacomo Leopardi)

“La solitudine è come una lente d’ingrandimento se sei solo e stai bene stai benissimo, se sei solo e stai male stai malissimo.”
(Giacomo Leopardi)

“L’ubriachezza è madre dell’allegria.”
(Giacomo Leopardi)

“La guerra più terribile è quella che deriva dall’egoismo, e dall’odio naturale verso altrui, rivolto non più verso lo straniero, ma verso il concittadino, il compagno.”
(Giacomo Leopardi)






“L’uomo che ha perduto… la stima di se stesso, non è più buono a niente di grande né di magnanimo.”
(Giacomo Leopardi)

“L’immaginazione è il primo fonte della felicità umana.”
(Giacomo Leopardi)

“Il popolaccio italiano è il più cinico di tutti i popolacci. Quelli che credono superiore a tutte per cinismo la nazione francese, s’ingannano. Niuna vince né uguaglia in ciò l’italiana.”
(Giacomo Leopardi)

“Tutto ciò che è finito, tutto ciò che è ultimo, desta sempre naturalmente nell’uomo un sentimento di dolore, e di malinconia.”
(Giacomo Leopardi)

“Io era oltremodo annoiato della vita, sull’orlo della vasca del mio giardino, e guardando l’acqua e curvandomici sopra con un certo fremito, pensava: s’io mi gittassi qui dentro, immediatamente venuto a galla, mi arrampicherei sopra quest’orlo, e sforzandomi di uscir fuori dopo aver temuto assai di perdere questa vita, ritornato illeso, proverei qualche istante di contento per essermi salvato, e di affetto a questa vita che ora tanto disprezzo, e che allora mi parrebbe più pregevole.”
(Giacomo Leopardi)

“Il passeggio, gli spettacoli, e le Chiese sono le principali occasioni di società che hanno gl’italiani, e in essi consiste, si può dir, tutta la loro società.”
(Giacomo Leopardi)

“La morte non è male: perché libera l’uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l’uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza.”
(Giacomo Leopardi)

“Se e solo se la ragione diventa passione, è possibile una conoscenza profonda e radicale degli altri e di noi stessi.”
(Giacomo Leopardi)

“Nessuna compagnia è piacevole al lungo andare, se non di persone dalle quali importi o piaccia a noi d’essere sempre più stimati. Perciò le donne, volendo che la loro compagnia non cessi di piacere dopo breve tempo, dovrebbero studiare di rendersi tali, che potesse essere desiderata durevolmente la loro stima.”
(Giacomo Leopardi)






“Oh come grato occorre nel tempo giovanil, quando ancor lungo la speme e breve ha la memoria il corso, il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l’affanno duri!”
(Giacomo Leopardi)

“O speranze, speranze; ameni inganni della mia prima età!”
(Giacomo Leopardi)

“I mariti, se voglion viver tranquilli, è necessario che credano le mogli fedeli, ciascuno la sua; e così fanno; anche quando la metà del mondo sa che il vero è tutt’altro.”
(Giacomo Leopardi)

“Che cosa è la vita? Il viaggio di uno zoppo e infermo che con un gravissimo carico in sul dosso per montagne ertissime e luoghi sommamente aspri, faticosi e difficili alla neve, al gelo, alla pioggia, al vento, all’ardore del sole, cammina senza mai riposarsi dì e notte uno spazio di molte giornate per arrivare a un cotal precipizio o un fosso, e quivi inevitabilmente cadere.”
(Giacomo Leopardi)

“Natura. Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l’intenzione a tutt’altro, che alla felicità degli uomini o all’infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n’avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.”
(Giacomo Leopardi)

“E in vero, colui che si uccide da se stesso, non ha cura né pensiero alcuno degli altri; non cerca se non la utilità propria; si gitta, per così dire, dietro alle spalle i suoi prossimi e tutto il genere umano.”
(Giacomo Leopardi)

“Tutto è amor proprio nell’uomo e in qualunque vivente. Amabile non pare e non è se non quegli che lusinga o giova l’amor proprio altrui.”
(Giacomo Leopardi)

“Lo sventurato non bello, e maggiormente se vecchio, potrà esser compatito, ma difficilmente pianto. Così nelle tragedie, ne’ poemi, ne’ romanzi ec. come nella vita.”
(Giacomo Leopardi)

“Il sonno, e tutto quello che induce il sonno ecc., è per se stesso piacevole… Non c’è maggior piacere (né maggior felicità) nella vita, che il non sentirla.”
(Giacomo Leopardi)

“Non c’è disperato così povero e impotente, che non sia buono a qualche cosa nel mondo da che è disperato.”
(Giacomo Leopardi)






“Dove non v’ha piacere, quivi ha patimento, perché v’ha desiderio non soddisfatto di piacere, e il desiderio non soddisfatto è pena.”
(Giacomo Leopardi)

“La pazienza è la più eroica delle virtù, giusto perché non ha nessuna apparenza d’eroico.”
(Giacomo Leopardi)

“Non solo noi diveniamo insensibili alla lode e non mai al biasimo, ma in qualunque tempo, le lodi di mille persone stimabilissime non ci consolano, non fanno contrappeso al dolore che ci dà il biasimo, un motteggio, un disprezzo di persona disprezzatissima, di un facchino.”
(Giacomo Leopardi)

“Non si vive al mondo che di prepotenza. Se tu non vuoi o sai adoperarla, gli altri l’adopreranno su di te. Siate dunque prepotenti. Così dico dell’impostura.”
(Giacomo Leopardi)

“Non temere né la prigione, né la povertà, né la morte. Temi la paura.”
(Giacomo Leopardi)

“Poco manca ch’io non bestemmi il cielo e la natura che par che m’abbiano messo in questa vita a bella posta perch’io soffrissi.”
(Giacomo Leopardi)

“Che se più molli
e più tenui le membra, essa la mente
men capace e men forte anco riceve.”
(Giacomo Leopardi)

“Una cosa stimabile non può essere apprezzata degnamente se non da quelli che ne conoscono il valore.”
(Giacomo Leopardi)

“La noia non è se non di quelli in cui lo spirito è qualche cosa.”
(Giacomo Leopardi)

“L’uomo non desidera e non ama se non la felicità propria. Però non ama la vita, se non in quanto la reputa instrumento o subbietto di essa felicità. In modo che propriamente viene ad amare questa e non quella, ancorché spessissimo attribuisca all’una l’amore che porta all’altra.”
(Giacomo Leopardi)






“La vita umana, per modo di dire, è composta e intessuta, parte di dolore, parte di noia; dall’una delle quali passioni non ha riposo se non cadendo nell’altra.”
(Giacomo Leopardi)

“Il genere umano non odia mai tanto chi fa del male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.”
(Giacomo Leopardi)

“La noia è il più nobile dei sentimenti umani in quanto ci mostra l’insufficienza delle cose esistenti di fronte alla grandezza del desiderio nostro.”
(Giacomo Leopardi)

“V’è qualche secolo che, per tacere del resto, nelle arti e nelle discipline presume di rifar tutto, perché nulla sa fare.”
(Giacomo Leopardi)

“Egli è pur sempre deplorabile che l’uomo, che ha sì breve vita, debba impiegarne, nel disfarsi degli errori che ha concepiti, una parte maggiore di quella che gli rimane per andare in traccia del vero.”
(Giacomo Leopardi)

“Io vidi in Firenze uno che strascinando, a modo di bestia da tiro, come colà è stile, un carro colmo di robe, andava con grandissima alterigia gridando e comandando alle persone di dar luogo; e mi parve figura di molti che vanno pieni d’orgoglio, insultando agli altri, per ragioni non dissimili da quella che causava l’alterigia in colui, cioè tirare un carro.”
(Giacomo Leopardi)

“Tutto è o può esser contento di se stesso, eccetto l’uomo, il che mostra che la sua esistenza non si limita a questo mondo, come quella dell’altre cose.”
(Giacomo Leopardi)

“L’egoismo è sempre stata la peste della società e quanto è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società.”
(Giacomo Leopardi)






“Dal vero al sognato, non corre altra differenza, se non che questo può qualche volta essere molto più bello e più dolce, che quello non può mai.”
(Giacomo Leopardi)

“Disse la Dama: Voi mi avete rappacificata colla poesia: Godo assai, rispose quegli, d’avere riconciliate insieme due belle cose.”
(Giacomo Leopardi)

“Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d’averne che basti; quanto più se ne getta, tanto par che n’avanzi.”
(Giacomo Leopardi)

“La presente condizione dell’uomo, obbligandolo a vivere e pensare ed operare secondo ragione, e vietandogli di uccidersi, è contraddittoria. O il suicidio non è contro la morale sebben contro natura, o la nostra vita, essendo contro natura, è contro la morale. Questo no, dunque neppur quello.”
(Giacomo Leopardi)

“Gli uomini sarebbero felici se non avessero cercato e non cercassero di esserlo.”
(Giacomo Leopardi)

“Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor.”
(Giacomo Leopardi)

“Se la felicità non esiste, cos’è dunque la vita?”
(Giacomo Leopardi)

“L’uniformità è certa cagione di noia. L’uniformità è noia, e la noia uniformità.”
(Giacomo Leopardi)

“In un trattenimento, chi si vuol divertire, propongasi di passare il tempo. Chi vi cerca e vi aspetta il divertimento, non vi trova che noia, e passa quel tempo assai male.”
(Giacomo Leopardi)






“La vita e l’assoluta mancanza d’illusione, e quindi di speranza, sono cose contraddittorie.”
(Giacomo Leopardi)

“Passeggere: Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore: Speriamo.”
(Giacomo Leopardi)

“La poesia malinconica e sentimentale è un respiro dell’anima.”
(Giacomo Leopardi)

“Chi pratica poco cogli uomini, difficilmente è misantropo. I veri misantropi non si trovano nella solitudine, si trovano nel mondo. Lodan quella, sì bene; ma vivono in questo. E se un che sia tale si ritira dal mondo, perde la misantropia nella solitudine.”
(Giacomo Leopardi)

“Moda: Io sono la moda, tua sorella. Morte: Mia sorella? Moda: Sì, non ricordi che tutte e due siamo nate dalla Caducità?”
(Giacomo Leopardi)

“L’uomo è più facile e proclive a temere che a sperare.”
(Giacomo Leopardi)

“Oggi chi conoscendo ed avendo sperimentato il mondo, non è divenuto egoista, se ha niente niente di senso e d’ingegno, non può esser divenuto che misantropo.”
(Giacomo Leopardi)

“Abbi fiducia in coloro che si sforzano di essere amati; dubita di quelli che cercano solo di sembrare amabili.”
(Giacomo Leopardi)

“Forse in qual forma, in quale stato che sia, dentro covile o cuna, è funesto a chi nasce il dì natale.”
(Giacomo Leopardi)

“Soltanto gli esseri intelligenti provano noia.”
(Giacomo Leopardi)

“È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che vagliono molto, hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore.”
(Giacomo Leopardi)

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