La falsità si nasconde bene, dietro un bel sorriso ed è difficile scovarla perché è vestita di moine e di adulazioni spesso fuori luogo. Ma ciò che più infastidisce è la finta preoccupazione, mostrata da questi soggetti, per qualcosa che ci è accaduto, hanno una maschera per ogni occasione. Godono e sogghignano, come iene, delle disgrazie altrui indossando la maschera della comprensione e se siete felici mostreranno il loro più bel sorriso finto, stampato, immobile tanto che vi sembrerà di sentire i denti digrignare, una sorta di inquietudine che riporta alla mente la maschera di Joker. Ci vuole tempo per smascherarli ma, non è impossibile, basta osservare attentamente il loro comportamento e ascoltare le falsità che raccontano: s’inventano una vita che non hanno, passano dalla confidenza di essere insoddisfatti della propria vita e della solitudine che li circonda ad averne una impegnatissima, piena di amici e di impegni sociali solo perché si sono resi conto che voi ne avete realmente una, fatta di cose semplici come l’amore, la famiglia, gli amici e qualche svago meritato con i dovuti sacrifici. Qualunque cosa voi raccontiate, dopo un po’ succede esattamente anche a loro la stessa cosa, che sia una cosa bella o brutta non ha importanza, l’importante per loro è rendersi protagonisti della vostra vita.
Si inventano malattie più o meno gravi per suscitare compassione o anche per giustificare qualche passo falso che hanno commesso e hanno capito di essere stati scoperti; manipolano le persone che ci circondano per ottenere informazioni, che ignare dei giochetti subdoli di queste contorte personalità, si lasciano risucchiare con giri di parole apparentemente casuali, il pettegolezzo vestito di stupore è la loro arma migliore.
Credono di essere molto furbi e di poter usare le persone per i loro scopi, ma la furbizia non è sinonimo di intelligenza come la bontà non è sinonimo di stupidità.
Non da ultimo rovinano le vostre amicizie avvelenandole con dubbi e insinuazioni e tentano con lo stesso meccanismo di destabilizzare la vostra vita privata perché loro sono incapaci di mantenere dei veri rapporti umani fatti di sincerità, affetto e lealtà.
Provo compassione per chi s’inventa una vita perché non ne ha una, ma non mostro alcuna pietà per chi mente cercando di minare la vita degli altri.
L’unica arma che abbiamo a disposizione è godere della nostra felicità, a cui anelano come a un’oasi nel deserto, badando di tenere a debita distanza certi “sorrisi”.