Siamo spiriti colorati d’ istinto, capaci di proiettare la malinconia fuori da una pelle trasparente e delicata come vetro.
Dimentichi di un vocabolario, sopito sotto strati di polvere, un giorno chiamò emozioni.
Colori dentro, grigiore fuori,
grigiore dentro, colori fuori.
Avere il tutto in mezzo al nulla mentre si è smesso di cercare, memori di un tempo in cui puliti d’ogni pregiudizio potemmo fissare occhi sconosciuti e goderne la profondità.
Guardami se puoi , cosi come guardasti il tuo primo cielo stellato, e io, di te costellato, sprigionerò colori che ancora non conosci.
Ho le nuvole in petto e il sangue burrascoso,
ma ho gettato la mia ancora fra le tue braccia, e chiuso le vele per non farmi spostare.
Grigiore dentro.
Colori fuori.
E noi inconsapevoli pittori che con pennelli di parole dipingiamo le tempeste dentro il
quale ci perderemo, non possiamo non squarciare un silenzio che, se taciuto, squarcerebbe noi.
(Sonnessa Gianluca)