Cerca sotto la rabbia,
sotto la malinconia,
sotto le frasi abbaiate
o sotto la gabbia di costole
che imprigiona il cuore.
O magari sotto i muri in pietra viva,
sui quali poggiano le algide labbra
delle notti d’inverno
con sole due stelle
che ballan sul velluto nero.
Tu cerca tra le foglie passite
che stanche riposano su petali d’innocenza ancor freschi,
son profumi per nari distratte
da mille e più indugi,
son terra, son muschio,
son gusci di lumaca e castagne,
son frammenti che rendono
unico l’insieme.
Li sotto,
io so che lo sai
ci siamo ancora noi,
opachi e raggrinziti come i sogni
che scordammo di nutrire.
Eterni prigionieri.
Amanti come mai.
Abbracciati nell’attesa che un sole venga per baciarci,
violando le nostre corazze.