Alessandro Baricco scrittore tra i più conosciuti e amati dai lettori di narrativa in Italia, nasce a Torino il 25 gennaio del 1958. Si forma nella sua città sotto la guida di Gianni Vattimo, laureandosi in Filosofia con una tesi di Estetica e studia contemporaneamente al conservatorio dove si diploma in pianoforte. L’amore per la musica e per la letteratura, ispirano fin dall’inizio la sua attività di brillante saggista e di narratore.
Alessandro Baricco è anche un critico musicale scaltro e di notevole apertura, esordisce inizialmente con un libro dedicato ad un autore apparentemente non nelle sue corde: Rossini (Baricco, giudicando a posteriori, sembrerebbe infatti più adatto ed orientato agli autori contemporanei o quantomeno “di tendenza”); il titolo del volume è allettante (“Il genio in fuga. Sul teatro musicale di Rossini”), e troverà un entusiasta editore presso Einaudi, anche se verrà poi ristampato dal Melangolo.
Nel 1993 ha anche vinto il Premi Viareggio.
Dalle opere di Baricco sono state estrapolati, alcuni, aforismi, citazioni e frasi che sono molto diffusi, nei social.
Visto l’ enorme successo che hanno riscontrato,abbiamo pensato, di fare una raccolta completa con le più belle aforismi, citazioni e frasi di Alessandro Baricco.
Frasi di Alessandro Baricco
“Cogli il positivo che il destino per caso ti offre.”
(Alessandro Baricco)
“Perché non dovremmo essere capaci di scambiare la depressione per una forma di eleganza, e l’infelicità per una colorazione appropriata della vita?”
(Alessandro Baricco)
“La saggezza è un rito inutile e la tristezza un sentimento inesatto.”
(Alessandro Baricco)
“Oggi la pace è poco più che una convenienza politica: non è certo un sistema di pensiero e un modo di sentire veramente diffusi.”
(Alessandro Baricco)
“La musica è l’armonia dell’anima.”
(Alessandro Baricco)
“Qualsiasi incantesimo è fragile oltre ogni dire, e velocissima la vita nel suo rapinare.”
(Alessandro Baricco)
“È sempre difficile resistere alla tentazione di tornare.”
(Alessandro Baricco)
“Era d’altronde uno che amava assistere alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla.”
(Alessandro Baricco)
“Non pioveva il giorno che Noè iniziò a costruire l’Arca.”
(Alessandro Baricco)
“Stava pensando alla misteriosa permanenza dell’amore, nella corrente mai ferma della vita.”
(Alessandro Baricco)
“Gli sconfitti escono dalle guerre con una vitalità e un’energia creativa che i vincitori si sognano.”
(Alessandro Baricco)
“È solo questo davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno non pensi a scappare e stia lì, dignitosamente, a pagare.”
(Alessandro Baricco)
“Certe persone sono termometri, altre termostati. Tu sei un termostato. Non registri la temperatura in una stanza, la cambi.”
(Alessandro Baricco)
“Tutti siamo qualche pagina di un libro, ma di un libro che nessuno ha mai scritto e che invano cerchiamo negli scaffali della nostra mente.”
(Alessandro Baricco)
“Chissà se gli scrittori fanno la stessa fatica. Non credo. Non mi affatica suonare per ore, potrei andare avanti all’infinito. Il proprio mestiere è quello che si fa senza fatica.”
(Alessandro Baricco)
“Ognuno di noi sta dove stanno tutti, nell’unico luogo che c’è, dentro la corrente della mutazione, dove ciò che ci è noto lo chiamiamo civiltà, e quel che ancora non ha nome, barbarie. A differenza di altri, penso che sia un luogo magnifico.”
(Alessandro Baricco)
“Il tintinnare della vita, spesso, sul tavolo di marmo del tempo, come di perle lasciate cadere.”
(Alessandro Baricco)
“Ignoravano la successione dei giorni, perché miravano a viverne uno solo, perfetto, ripetuto all’infinito: quindi il tempo era per loro un fenomeno dai contorni labili che risuonava nelle loro vite come una lingua straniera.”
(Alessandro Baricco)
“Le parole sono piccole macchine molto esatte, se uno non le sa usare, tanto vale che non le usi.”
(Alessandro Baricco)
“La miseria è un’invenzione degli uomini e la grandezza il normale andazzo del mondo.”
(Alessandro Baricco)
“Adoro disseppellire i giorni, a uno a uno, dalla memoria della gente. È come un solitario, è come girare a una a una delle carte sul tavolo.”
(Alessandro Baricco)
“La medietà è veloce. Il genio è lento. Nella medietà il sistema trova una circolazione rapida delle idee e dei gesti: nel genio, nella profondità dell’individuo più nobile, quel ritmo è spezzato. Un cervello semplice trasmette messaggi più velocemente, un cervello complesso li rallenta.”
(Alessandro Baricco)
“Il timore di essere sopraffatti e distrutti da orde barbariche è vecchio come la storia della civiltà. Immagini di desertificazione, di giardini saccheggiati da nomadi e di palazzi in sfacelo nei quali pascolano le greggi sono ricorrenti nella letteratura della decadenza dall’antichità fino ai giorni nostri.”
(Alessandro Baricco)
“Il destino fa fuoco con la legna che c’è.”
(Alessandro Baricco)
“Disegnato sull’acqua, gli pareva di vedere l’inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.”
(Alessandro Baricco)
“Occorre sempre seminare dietro una pretesto per tornare, quando si parte.”
(Alessandro Baricco)
“Era in prestito alla vita, e ne aveva dedotto un’abitudine alla cautela, un’inclinazione all’ordine e la confusa certezza di abitare un destino speciale.”
(Alessandro Baricco)
“E poi chi l’ha detto che si deve proprio vivere allo scoperto, sempre sporti sul cornicione delle cose, a cercare l’impossibile, a spiare tutte le scappatoie per sgusciare via dalla realtà? È proprio obbligatorio essere eccezionali?”
(Alessandro Baricco)
“Che vantaggio c’è mai per chi combatte, sempre, senza tregua, contro qualsiasi nemico? Il destino è uguale, per il prode e per il vigliacco, uguale è l’onore, per il valoroso e per il vile, e muore ugualmente chi non fa nulla e chi si dà molto da fare: niente mi resta dopo aver tanto sofferto, rischiando in ogni momento la vita nel cuore della battaglia. Come un uccello porta ai suoi piccoli il cibo che si è procurato con grande fatica, così io molte notti insonni ho trascorso, e molti giorni ho consumato a combattere il nemico sul campo insanguinato.”
(Alessandro Baricco)
“Gli sguardi smarriti dei ragazzi a scuola hanno bisogno di senso, di semplice senso della vita, e sono anche disposti ad ammettere che Dante glielo fornirebbe: ma se il cammino da fare è così lungo, e così faticoso, e così poco congeniale alle loro abilità, chi gli assicura che non moriranno per strada, senza mai arrivare alla meta, vittime di una presunzione che è nostra, non loro? Perché non dovrebbero cercarsi un sistema per trovare l’ossigeno prima e in modo a loro più congeniale?”
(Alessandro Baricco)
“La corrente del fiume trascina altrove, e molti ne deducono con tranquillità la verità indiscutibile che è meglio essere vivi che bravi.”
(Alessandro Baricco)
“Cogli il positivo che il destino per caso ti offre.”
(Alessandro Baricco)
“Non esistono grandi scrittori, esistono solo grandi libri. I grandi libri sgorgano dalla terra dei racconti dopo percorsi sotterranei che non sappiamo, come laghi che raccolgono le sorgenti più diverse e mescolano mille nevi in un’unica acqua, che poi prende un nome, e quel nome è quello di un uomo che scrive.”
(Alessandro Baricco)
“Sarebbe una cosa terribilmente innaturale che noi due non diventassimo amici strettissimi.”
(Alessandro Baricco)
“Se tutti devono fare tutto, è difficile che tutti riescano a fare tutto benissimo: ed ecco la famosa tendenza alla medietà, tipica delle mutazioni barbare.”
(Alessandro Baricco)
“Perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte.”
(Alessandro Baricco)
“Ed è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare… Ma soprattutto: il mare chiama… Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole… Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti… Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà.”
(Alessandro Baricco)
“Niente di meno dovrebbe pretendere chi davvero è affascinato dalla musica colta. Niente di meno di una simile piccola, salvifica apocalisse. È un’apocalisse che ha un nome: interpretazione.”
(Alessandro Baricco)
“Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.”
(Alessandro Baricco)
“Era l’orologio che contava i minuti del tempo anomalo, e unico, che era il tempo del loro volersi.”
(Alessandro Baricco)
“Alla vita manca sempre qualcosa per essere perfetta.”
(Alessandro Baricco)
“La musica ambisce, anche esplicitamente, a un significato spirituale e filosofico.”
(Alessandro Baricco)
“Quando muore qualcuno, agli altri spetta di vivere anche per lui. ”
(Alessandro Baricco)
“Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo, è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.”
(Alessandro Baricco)
“Non c’è una definizione della stupidità, però ce ne sono molti esempi.”
(Alessandro Baricco)
“Non sei fregato veramente finché hai una buona storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla.”
(Alessandro Baricco)
“Prima regola prudenza, la seconda audacia.”
(Alessandro Baricco)
“Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio.”
(Alessandro Baricco)
“Il mutante ha imparato un tempo, minimo e massimo, in cui dimorare nelle cose. E questo lo tiene inevitabilmente lontano dalla profondità, che per lui è ormai un’ingiustificata perdita di tempo, un’inutile impasse che spezza la fluidità del movimento. Lo fa allegramente perché non è lì, nella profondità, che trova il senso: è nel disegno. E il disegno o è veloce, o non è nulla.”
(Alessandro Baricco)
“Fare l’amore così, la notte in cui lui tornava era un po’ più bello, un po’ più semplice, un po’ più complicato che in una notte qualunque. C’era di mezzo qualcosa come lo sforzo di ricordarsi qualcosa. C’era di mezzo un sottile timore di scoprire chissaché. C’era di mezzo il bisogno che fosse comunque bellissimo. C’era di mezzo una voglia un po’ impaziente, un po’ feroce, che non c’entrava niente con l’amore. C’era di mezzo un sacco di roba. Dopo, dopo era come ricominciare a scrivere da una pagina bianca.”
(Alessandro Baricco)
“Occorre scolpire la propria statua: lavorare su se stessi, scalpellando via tutto ciò che di falso o inutile ci sta attaccato, e liberare, alla fine, quel che noi siamo, nella saldezza imperturbabile della magnificenza dell’esistere. Allora saremmo, davvero, dei sapienti: che non è il nome di uno che sa tutto, è il nome di uno che non ha più paura di niente. Guarito.”
(Alessandro Baricco)
“L’infelicità ruba tempo alla gioia, e nella gioia si costruisce prosperità.”
(Alessandro Baricco)
“Questo strano bisogno di correggere le piccole imperfezioni, quando ormai è tardi per fermare l’enormità di un destino sbagliato.”
(Alessandro Baricco)
“Senza fatica non c’è premio, e senza profondità non c’è anima.”
(Alessandro Baricco)
“Siamo tutti meravigliosi, e facciamo tutti schifo.”
(Alessandro Baricco)
“Tu sei il peggiore, Tersite. Il peggiore di tutti i guerrieri venuti sotto le mura di Ilio.”
(Alessandro Baricco)
“Un leone nella tana del cervo infila i suoi denti e ammazza i piccoli.”
(Alessandro Baricco)
“La guerra è un’ossessione dei vecchi, che mandano i giovani a combatterla.”
(Alessandro Baricco)
“La sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d’un tratto, esplode.”
(Alessandro Baricco)
“Addio mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov’era l’infinito; tutto quel che c’era io l’ho visto, guardando te. E sono stata ovunque, stando con te.”
(Alessandro Baricco)
“Certo, era uno che dalla vita non si aspettava nulla di buono. O faceva finta, non lo so. Di fatto non salvava praticamente nulla. Aiutare (v. tr): Crearsi un ingrato. Amicizia (s. f.): Nave abbastanza grande per portare due persone con il tempo buono, una sola con il tempo cattivo. Autostima (s. f.): Stima mal riposta. In genere io non amo particolarmente questo tipo di cinismo brillante, ma in effetti son disposto a perdonarlo, e ad ammirarlo, in chiunque sia in grado di esibirlo con velocissima sintesi. Lui ne era capace. Applauso (s. m.): Eco di una banalità.”
(Alessandro Baricco)
“Pioveva la sua vita, davanti ai suoi occhi, spettacolo quieto.”
(Alessandro Baricco)
“E invece neanche si erano dovuti cercare, questo è incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi – riconoscersi – una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo è il meraviglioso […] Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi.”
(Alessandro Baricco)
“Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l’inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca.”
(Alessandro Baricco)
“Lasciami andare a vedere il sogno, la velocità, il miracolo, non fermarmi con uno sguardo triste. Questa notte lasciami vivere laggiù sull’orlo del mondo, solo questa notte poi tornerò.”
(Alessandro Baricco)
“In qualche modo bisognerà pur morire, e allora facciamolo qui, almeno daremo a qualcuno la sua gloria, o qualcuno la darà a noi.”
(Alessandro Baricco)
“Poiché la disperazione era un eccesso che non gli apparteneva, si chinò su quanto era rimasto della sua vita, e riiniziò a prendersene cura, con l’incrollabile tenacia di un giardiniere al lavoro, il mattino dopo il temporale.”
(Alessandro Baricco)
“Non te l’hanno insegnato che le frecce dei vigliacchi son sempre spuntate?”
(Alessandro Baricco)
“La globalizzazione è un sistema studiato per far respirare il denaro attraverso la pace.”
(Alessandro Baricco)
“Improvvisamente iniziò a piangere, in quel modo che è un modo bellissimo, un segreto di pochi, piangono solo con gli occhi, come bicchieri pieni fino all’orlo di tristezza, e impassibili mentre quella goccia di troppo alla fine li vince e scivola giù dai bordi, seguita poi da mille altre, e immobili se ne stanno lì mentre gli cola addosso la loro minuta disfatta. Così piangeva Jun.”
(Alessandro Baricco)
“Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita… Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade. Ce n’è a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n’è. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla?”
(Alessandro Baricco)
“È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai stato dentro. È il tuo posto, ma tu non ci sei mai.”
(Alessandro Baricco)
“A chi fa un sacco di fatica a capire la propria zolla di terra, non resta molto per capire il resto del campo.”
(Alessandro Baricco)
“Saper padroneggiare la lingua e saper raccontare sono due armi che possono rendere le cose maledettamente difficili a quelli che, da grande, cercheranno di tenerti buono.”
(Alessandro Baricco)
“Il tango dà un passato a chi non ce l’ha e un futuro a chi non lo spera.”
(Alessandro Baricco)
“Ci sarà un’alba o un tramonto o un mezzogiorno che mi vedranno morire.”
(Alessandro Baricco)
“Si legge non tanto per imparare né in fondo per essere intrattenuti in modo intelligente: lo si fa per lasciare che quella prosa scorra su certe personali stanchezze, o sconfitte, o disfatte, e ne lenisca il bruciore, sciacquando via lo sporco dalla ferita. Così si legge per il puro piacere della lettura – e per salvarsi.”
(Alessandro Baricco)
“Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso dell’animo, o di miseria, dipende dai casi.”
(Alessandro Baricco)
“La volgarità, la meta esotica chiaramente sessuale, i modi da padroni del mondo, la malcelata certezza di esser i più furbi. Non mi vergogno di dire che istintivamente li disprezzo. Non credo che sia per moralismo puro e semplice, anzi lo escludo. È che, dato per scontato il diritto degli umani a morire da vivi, e non da morti, non amo chi sostituisce la razzia al rito del seminare e del raccogliere.”
(Alessandro Baricco)
“Mio signore amato,
non aver paura, non muoverti, resta in silenzio, nessuno ci vedrà.
Rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli occhi e accarezzati, ti prego, non aprire gli occhi se puoi, e accarezzati, sono così belle le tue mani, le ho sognate tante volte adesso le voglio vedere, mi piace vederle sulla tua pelle, così ti prego continua, non aprire gli occhi, io sono qui, nessuno ci può vedere e io sono vicina a te, accarezzati signore amato mio, accarezza il tuo sesso, ti prego, piano, è bella la tua mano sul tuo sesso, non smettere, a me piace guardarla e guardarti, signore amato mio, non aprire gli occhi, non ancora, non devi aver paura sono vicina a te, mi senti? Sono qui, ti posso sfiorare, è seta questa, la senti?, è la seta del mio vestito, non aprire gli occhi e avrai la mia pelle, avrai le mie labbra, quando ti toccherò per la prima volta sarà con le mie labbra, tu non saprai dove, a un certo punto sentirai il calore delle mie labbra, addosso, non puoi sapere dove se non apri gli occhi, non aprirli, sentirai la mia bocca dove non sai, d’improvviso, forse sarà nei tuoi occhi, appoggerò la mia bocca sulle palpebre e le ciglia, sentirai il calore entrare nella tua testa, e le mie labbra sui tuoi occhi, dentro, o forse sarà sul tuo sesso, appoggerò le mie labbra, laggiù, e le schiuderò scendendo a poco a poco, lascerò che il tuo sesso socchiuda la mia bocca, entrando tra le mie labbra, e spingendo la mia lingua, la mia saliva scenderà lungo la tua pelle fin nella tua mano, il mio bacio e la tua mano, uno dentro l’altra, sul tuo sesso, finché alla fine ti bacerò sul cuore, perché ti voglio, morderò la pelle che batte sul tuo cuore, perché ti voglio, e con il cuore tra le mie labbra tu sarai mio, davvero, con la mia bocca nel cuore tu sarai mio, per sempre, se non mi credi apri gli occhi signore amato mio e guardami, sono io, chi potrà mai cancellare questo istante che accade, e questo mio corpo senza più seta, le tue mani che lo toccano, i tuoi occhi che lo guardano, le tue dita nel mio sesso, la tua lingua sulle mie labbra, tu che scivoli sotto di me, prendi i miei fianchi, mi sollevi, mi lasci scivolare sul tuo sesso, piano, chi potrà cancellare questo, tu dentro di me a muoverti adagio, le tue mani sul mio volto, le tue dita nella mia bocca, il piacere nei tuoi occhi, la tua voce, ti muovi adagio ma fino a farmi male, il mio piacere, la mia voce, il mio corpo sul tuo, la tua schiena che mi solleva, le tue braccia che non mi lasciano andare, i colpi dentro di me, è violenza dolce, vedo i tuoi occhi cercare nei miei, vogliono sapere fino a dove farmi male, fino a dove vuoi, signore amato mio, non c’è fine, non finirà, lo vedi? nessuno potrà cancellare questo istante che accade, per sempre getterai la testa all’indietro, gridando, per sempre chiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia, la mia voce dentro la tua, la tua violenza a tenermi stretta, non c’è più tempo per fuggire e forza per resistere, doveva essere questo istante, e questo istante è, credimi, signore amato mio, quest’istante sarà, da adesso in poi, sarà, fino alla fine.”
(Alessandro Baricco)
“Perché è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai ancora l’anima addormentata e ti semina dentro un’immagine o un odore o un suono che poi non te lo toglie più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand’è troppo tardi. E già sei, per sempre un esule: a migliaia di chilometri da quell’immagine, da quel suono, da quell’odore. Alla deriva.”
(Alessandro Baricco)
“È uno strano dolore… Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.”
(Alessandro Baricco)
“A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.”
(Alessandro Baricco)
“Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono. E’ un sistema geniale. I giorni e poi le notti. E di nuovo i giorni. Sembra scontato, ma c’è del genio. E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo. I tramonti.”
(Alessandro Baricco)
“La vita si ascolta così come le onde del mare… Le onde montano… crescono… cambiano le cose… Poi, tutto torna come prima… ma non è più la stessa cosa…”
(Alessandro Baricco)
“Sapeva ascoltare, e sapeva leggere. Non i libri, quelli sono buoni tutti, sapeva leggere la gente.”
(Alessandro Baricco)
“Succede. Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e poi la vita non ci sta a giocarci insieme, e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa. Succede.
Mica per altro che vivere è un mestiere gramo.
Tocca rassegnarsi. Non ha gratitudine, la vita, se capite cosa voglio dire.”
(Alessandro Baricco)
“Chi l’avrebbe mai detto che baciando gli occhi di un uomo si possa vedere così lontano.”
(Alessandro Baricco)
“Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che prima o poi l’avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. È scoppiata tutto d’un colpo.”
(Alessandro Baricco)
“No. Ma sta’ attento: dato che non siamo calzini ma persone, non siamo qui con il fine principale di essere puliti. I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire per star dietro ad un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi si paga. È solo questo davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno non pensi a scappare e stia lì, dignitosamente, a pagare. Solo questo è importante.”
(Alessandro Baricco)
“Il rugby è un gioco primario: portare una palla nel cuore del territorio nemico. Ma è fondato su un principio assurdo, e meravigliosamente perverso: la palla la puoi passare solo all’indietro. Ne viene fuori un movimento paradossale, un continuo fare e disfare, con quella palla che vola continuamente all’indietro ma come una mosca chiusa in un treno in corsa: a furia di volare all’indietro arriva comunque alla stazione finale: un assurdo spettacolare.”
(Alessandro Baricco)