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Le più belle frasi aforismi e citazioni di Haruki Murakami - Raccolta completa - L'Aforisma.it | Frasi Citazioni e Aforismi

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di Frasi, Aforismi & Citazioni

sabato, Novembre 23, 2024

Le più belle frasi aforismi e citazioni di Haruki MurakamiRaccolta completa

Quanto ti piace questa raccolta?

Haruki Murakami, nasce a Kyoto, 12 gennaio 1949, è uno scrittore, traduttore e saggista giapponese.
Murakami,da molti anni è considerato uno dei favoriti al premio Nobel per la letteratura.
I suoi scritti sono stati tradotti in circa cinquanta lingue e i suoi best-seller, hanno venduto milioni di copie.
I lavori di narrativa di Haruki Murakami ,si sono guadagnati, l’acclamazione della critica e numerosi premi,
sia in Giappone che a livello internazionale.
Pur non essendo uno scrittore di aforismi, ma le sue frasi, estrapolate dai suoi romanzi ricchi di riflessioni e paradossi sull’ esistenza, sono tra le più citate nel web e non solo.
Vi Propongo i questa categoria, una raccolta delle più belle frasi di Haruki Murakami.






Frasi, aforismi e citazioni di Haruki Murakami

E’ difficile esprimere a parole le sensazioni che si provano. Tutti ci provano in tanti modi, ma quasi nessuno ci riesce.
(Haruki Murakami-La Fine del Mondo e il Paese delle Meraviglie)

Che potevo saperne io di me stesso? Ero proprio io quel personaggio che riuscivo a percepire con la mia coscienza? Proprio come quando uno non riconosce la propria voce incisa su un registratore, mi chiedevo sempre se l’immagine che percepivo di me stesso non fosse un’immagine distorta che mi ero fabbricato su misura.
(Haruki Murakami)

Il tempo continua a scorrere?
Sfortunatamente sì.
Scorre?
Che dico, precipita.
Il passato aumenta e il futuro diminuisce.
Le possibilità si assottigliano, i rimpianti crescono.
(Haruki Murakami)

Ho sempre avuto fame di affetto, io. E mi sarebbe bastato riceverne a piene mani anche solo una volta. Abbastanza da dire: grazie, sono piena, più di così non ce la faccio. Sarebbe bastato una volta, una sola unica volta.
(Haruki Murakami)

Nella dimensione del tempo, niente torna mai indietro. I tentacoli dell’ombra erodono il nuovo territorio un gradino alla volta, e anche il viso di mia madre, che fino a poco fa era lì, adesso è risucchiato in quel dominio freddo e buio.
(Haruki Murakami)

Il tuo cuore assomiglia a un grande fiume ingrossato da lunghe piogge. Tutti i segnali stradali stati sono sommersi dalla corrente e trascinati in qualche luogo oscuro. Mentre la pioggia continua a cadere violenta sul fiume. Ogni volta che vedi ai notiziari immagini di inondazioni come questa, pensi: Ecco, dentro di me è esattamente così.
(Haruki Murakami)

I ricordi ti scaldano il corpo dall’ interno.  Ma allo stesso tempo ti lacerano dentro.
(Haruki Murakami)

Così continuiamo a vivere la nostra vita, pensai. Segnati da perdite profonde e definitive, derubati delle cose per noi più preziose, trasformati in persone diverse che di sé conservano solo lo strato esterno della pelle; tuttavia, silenziosamente, continuiamo a vivere. Allungando le mani, riusciamo a prenderci la quantità di tempo che ci è assegnata, e poi la guardiamo mentre indietreggia alle nostre spalle. A volte, nel ripetersi dei gesti quotidiani, sappiamo farlo anche con destrezza. Questi pensieri mi lasciarono una sensazione di terribile vuoto.
(Haruki Murakami)

Tamura Kafka, nella vita c’è un punto in cui non si può tornare indietro. E poi c’è un punto, ma i casi sono molto più rari, in cui non è più possibile andare avanti. Quando questo accade, che sia un bene o un male, l’unica cosa che possiamo fare è accettarlo in silenzio.
(Haruki Murakami)

Il cielo era così infinito che a guardarlo fisso dava le vertigini.
(Haruki Murakami)

La signora parlava sempre a bassa voce… Così piano che se ci fosse stato un po’ di vento le sue parole si sarebbero perdute.
(Haruki Murakami)

Nel mondo ci sono persone che amano sapere tutto sulle tabelle orarie, e passano intere giornate a confrontarle. O gente a cui piace fare costruzioni coi fiammiferi, capace di costruire navi di un metro fatte tutte di fiammiferi.
Allora che c’è di strano se nel mondo c’è uno che è interessato a capire te?
(Haruki Murakami)

Se io provassi a rilassarmi, andrei a pezzi. Ho sempre vissuto cosí, da tanto tanto tempo, e anche adesso è l’unico modo in cui posso vivere. Se una sola volta mi lasciassi andare, non potrei piú tornare indietro. E se andassi a pezzi, il vento mi spazzerebbe via.
(Haruki Murakami)

Se riesco a scrivere dei libri è perché in un paesaggio vedo cose diverse da quelle che ci vede un altro, sento cose diverse e scegliendo parole diverse riesco a costruire storie che hanno una loro originalità.
(Haruki Murakami)

La vita vera è diversa dalla matematica. Nella vita le cose non scorrono scegliendo il percorso più breve.
(Haruki Murakami)

La luce e l’aria sono proprio queste. Così tutto diventa chiaro. O quasi tutto. Come mai, prima d’ora, non ero mai riuscito a ricordare questo odore? Eppure è così facile. Eppure il mondo è così semplice.
(Haruki Murakami)

Ecco cosa significa continuare a vivere. Agli esseri umani viene concessa la speranza, che diventa il carburante e lo scopo per andare avanti. Senza la speranza, non potrebbero sopravvivere.
(Haruki Murakami)

Nei sogni cominciano le responsabilità
(Haruki Murakami)

Le cose accadute sono come un piatto che si è rotto in mille pezzi. Per quanto uno possa tentare di incollarne i frammenti, non potrà tornare com’ era in origine.
(Haruki Murakami)

Anche se quel giorno non ci fossimo incontrati tutto sarebbe andato nello stesso modo.
Ci eravamo incontrati perché doveva succedere, e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche parte.
Naturalmente questa idea non si fondava su niente, ma era quello che sentivo.
(Haruki Murakami)

Forse attorno al mio cuore c’è una specie di guscio duro e sono veramente poche le cose che possono romperlo e entrarci dentro. Forse non sono capace di amare.
(Haruki Murakami)

Non esiste nessuno a cui piaccia la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia. Così evito un po’ di delusioni.
(Haruki Murakami)

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora.
(Haruki Murakami)

Le ferrovie sono qualcosa di sorprendentemente silenzioso, quando non ci passa sopra il treno.
(Haruki Murakami)

La carne le stava attaccata al corpo come neve caduta abbondante e silenziosa durante la notte.
(Haruki Murakami)






La cosa più temibile, però, è voltare le spalle alla paura, chiudere gli occhi per non vederla. Perché così facendo consegniamo la cosa più preziosa che abbiamo in noi a qualcos’ altro.
(Haruki Murakami)

Da qualche parte esiste una fine. Solo che non si trova un cartello con scritto “Ecco, questa è la fine”. Come al gradino più alto di una scala non si trova scritto “Attenzione, questo è l’ultimo gradino. Non fate un altro passo oltre a questo”.
(Haruki Murakami)

Mi sono sempre sentito come un guscio vuoto. E quando uno vive come un guscio vuoto, per quanto lunga sia la sua vita, non si può dire che abbia veramente vissuto. Dal cuore e dal corpo di un guscio vuoto, nasce solo la vita di un guscio vuoto.
(Haruki Murakami)

Per un po’ rimase a fumare in silenzio. Quando fumava in realtà tirava solo un paio di boccate, poi la sigaretta si trasformava in cenere tra le sue dita e cadeva sul prato. Osservarla mi affascinava: mi faceva pensare al tempo che si consuma, diventa cenere e si dissolve.
(Haruki Murakami)

Hai presente, quando arriva qualche scena di sesso nei cinema porno, e senti nel silenzio il rumore della gente che deglutisce?
Ecco a me piace quel rumore. Mi fa tenerezza.
(Haruki Murakami)






Quando corro, semplicemente corro. In teoria nel vuoto. O viceversa, è anche possibile che io corra per raggiungere il vuoto.
(Haruki Murakami)

La barriera tra un sana fiducia in se stessi e un malsano orgoglio è molto sottile.
(Haruki Murakami)

Tutti perdiamo continuamente tante cose importanti. Occasioni preziose, possibilità, emozioni irripetibili. Vivere significa anche questo. Ma ognuno di noi nella propria testa – sì, io immagino che sia nella testa – ha una piccola stanza dove può conservare tutte queste cose in forma di ricordi. Un po’ come le sale della biblioteca, con tanti scaffali. E per poterci orientare con sicurezza nel nostro spirito, dobbiamo tenere in ordine l’archivio di quella stanza: continuare a redigere schede, fare pulizie, rinfrescare l’aria, cambiare l’acqua ai fiori. In altre parole, tu vivrai per sempre nella tua biblioteca personale.
(Haruki Murakami)

Può darsi che non sarai mai felice. Perciò non ti resta che danzare, danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta.
(Haruki Murakami)

Quello che lei cercava non era il mio braccio, ma il braccio di qualcuno. Quello che cercava non era il mio calore, ma il calore di qualcuno. Mi sentivo quasi in colpa ad essere io a occupare quel posto.
(Haruki Murakami)

A volte ho l’impressione di essere diventato il custode di un museo. Un museo vuoto, senza visitatori, a cui faccio la guardia solo per me.
(Haruki Murakami)

Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. Perciò spesso, quando ti addentri nel labirinto che sta fuori di te, finisci col penetrare anche nel tuo labirinto interiore. E in molti casi è un’esperienza pericolosa.
(Haruki Murakami)

Sono al sicuro nel contenitore del mio io. I bordi coincidono perfettamente: un piccolo clic e scatta la serratura. Così va bene. Sono nel mio rifugio di sempre.
(Haruki Murakami)

La felicità è sempre uguale, ma l’infelicità può avere infinite variazioni, come ha detto anche Tolstoj. La felicità è una fiaba, l’infelicità un romanzo.
(Haruki Murakami)

Se non c’è l’amore, il mondo è come il vento che soffia fuori dalla finestra. Non lo si può sentire sulle mani, non se ne percepisce l’odore.
(Haruki Murakami)

Le parole sono molto pericolose.
Possono diventare una vera e propria arma.
A seconda dell’occasione puoi ferire l’avversario ma anche te stesso.
Io sono un professionista della parola, ma a volte mi fanno paura.
(Haruki Murakami)

Così funziona il cuore. Non è qualcosa di uniforme. E’ come il corso di un fiume. Si adatta alla forma delle cose.
(Haruki Murakami)






Quanta forza può avere, in realtà, un cuore che si è smarrito?
(Haruki Murakami)

Sai, il cuore umano a me dà l’impressione di un pozzo profondissimo. Nessuno sa cosa ci sia laggiù. Si può solo cercare di immaginarlo dalle cose che ogni tanto vengono a galla.
(Haruki Murakami)

Chi può distinguere il mare da ciò che vi si riflette?
O dire dove finisce la pioggia e comincia la malinconia.
(Haruki Murakami)

Piangere forte ma non potevo. Non avevo più l’età per versare lacrime, avevo fatto troppe esperienze. Esiste anche questo al mondo, la tristezza di non poter piangere a calde lacrime. E’ una di quelle cose che non si può spiegare a nessuno, e anche se si potesse, nessuno la capirebbe. E’ una tristezza che non può prendere forma, si accumula quietamente nel cuore come la neve in una notte senza vento.
(Haruki Murakami)

Se leggete solo i libri che stanno leggendo tutti gli altri, state pensando solo ciò che chiunque altro sta pensando.
(Haruki Murakami)

E’ divertente, sai? La memoria umana è veramente qualcosa di strano: c’è conservata dentro un sacco di roba inutile, un sacco di cianfrusaglie, come in un cassetto. Mentre le cose importanti, quelle realmente necessarie, svaniscono una dopo l’altra.
(Haruki Murakami)

Non capisco come sia possibile che amare profondamente qualcuno voglia dire ferire quella persona in modo tanto crudele. Perché se così fosse, che significato avrebbe amare?
(Haruki Murakami)

Non provavo tristezza. La mia anima sembrava rivestita di una superficie lucida su cui tutto scivolava silenziosamente. Tutto scompariva come disegni sulla sabbia che il vento spazza via in un soffio.
(Haruki Murakami)

Prima o poi incontrerò da qualche parte una donna, ci sentiremo spinti l’uno verso l’altra come due pianeti nello spazio. Poi aspetteremo inutilmente un miracolo, passeremo del tempo insieme, ci consumeremo dentro, e ci separeremo.
Fino a quando continuerà così?
(Haruki Murakami)

Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.
(Haruki Murakami)

Aveva una sensualità capace di strappare dolcemente, a una a una, le sottili membrane che avvolgono il cuore umano.
(Haruki Murakami)

La guardai negli occhi: sembravano una profonda pozza di acqua sorgiva, all’ombra di una tranquilla roccia che nessun soffio di vento poteva raggiungere.
(Haruki Murakami)

Mi bastava abbandonare al vento il mio cuore, come gli uccelli. Perché non potevo buttarlo via, mi dissi. A volte era pesante e cupo, era vero, ma succedeva anche che portato in volo dal vento riuscisse a vedere attraverso l’eternità.
(Haruki Murakami)

Stando a lungo al buio, il buio diventa la condizione normale, è la luce che finisce per sembrarci innaturale.
(Haruki Murakami)

La fiducia, come un adolescente no? perché sapevo quello che amavo. Amavo leggere. Amavo ascoltare la musica e amavo i gatti. Queste tre cose. Quindi anche se ero un ragazzo potevo essere felice perché sapevo quello che amavo. Queste tre cose non sono cambiate nella mia giovinezza. So quello che amo, ancora adesso. Questa è la fiducia. Se non si conosce ciò che si ama, si è persi.
(Haruki Murakami)

Non sarebbe meglio se rimanessimo separati fino alla fine, conservando il desiderio di incontrarci? In questo modo continueremmo a vivere mantenendo intatta dentro di noi la speranza di rivederci, un giorno.
(Haruki Murakami)

Potrei andare avanti così per sempre, ma troverò mai un luogo che è destinato a me?
(Haruki Murakami)

Può darsi che avere in mano il simbolo della propria libertà dia una felicità superiore a quella di possedere la libertà vera.
(Haruki Murakami)

Noi abbiamo nelle nostre menti una parte sana e una parte malata. Noi negoziamo tra queste due parti.
(Haruki Murakami)

La realtà era qualcosa di molle e pesante come la sabbia, chiuso in una scatola di cartone, impossibile da afferrare.
(Haruki Murakami)

Per ogni ferita che io possa averti causato, ne ho causata una uguale a me stessa. Perciò, ti prego, non odiarmi. Io sono una persona imperfetta.
(Haruki Murakami)

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