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giovedì, Marzo 28, 2024

Le più belle Frasi del Piccolo PrincipeRaccolta completa

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Ma chi è questo Piccolo Principe?
Il Piccolo Principe, capolavoro mondiale della letteratura, è stato probabilmente il libro più famoso scritto da Antoine de Saint-Exupéry;scrittore e aviatore francese.
Fu pubblicato nel 1943 Reynal & Hitchcock che curò sia la versione in lingua inglese che quella in lingua francese.
La trama narra dell’incontro fantastico tra un pilota e un piccolo principe, che gli racconta alcuni aneddoti.
Il racconto è diventato famoso soprattutto per parlare con un linguaggio semplice, adatto anche ai più giovani, di tematiche filosofiche e sociologiche come il senso della vita, dell’amicizia e dell’amore.
La limpida sincerità del giovanissimo protagonista è un occhio incantato e puro sul “mondo dei grandi”.
in parole povere, si tratta di una favola poetica e filosofica per ragazzi ma adatta anche agli adulti.
Il Piccolo Principe percorre il mondo alla ricerca di amici, incontra l’autore nel deserto e gli racconta il suo itinerario in cui ogni tappa assume il valore simbolico di una lezione di vita.
Oggigiorno è diventato molto diffuso l’uso di alcune delle più belle frasi del Piccolo Principe,
tanto che se visitiamo i vari social network, troveremo moltissime frasi e citazioni tratte da questo racconto.
Di seguito troverete una raccolta completa>/em> con le più belle frasi del Piccolo Principe.
Buona lettura 😉






Frasi del Piccolo Principe

“Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
(Il Piccolo Principe)

Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle,
sembra che siano così belle.
(Il Piccolo Principe)

Addio – disse la volpe.
Ecco il mio segreto.
E’ molto semplice:
Non si vede bene che con il cuore.
L’essenziale e’ invisibile agli occhi.
(Il Piccolo Principe)

È molto più difficile giudicare se stessi che gli altri,
se riesci a giudicarti bene è segno che sei veramente un saggio.
(Il Piccolo Principe)

I grandi amano le cifre.
Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali.
Non si domandano mai: “Qual è il tono della sua voce?
Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?”
Ma vi domandano: “Che età ha? Quanti fratelli?
Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?”
Allora soltanto credono di conoscerlo.
(Il Piccolo Principe)

Tutti i grandi sono stati piccoli,
ma pochi di essi se ne ricordano.
(Il Piccolo Principe)

Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle,
questo basta per farlo felice quando lo si guarda.
(Il Piccolo Principe)

Sai..quando si è molto tristi si amano i tramonti.
(Il Piccolo Principe)

Quest’uomo, si disse il piccolo principe,
quest’uomo sarebbe disprezzato da tutti, dal re, dal vanitoso, dall’ ubriacone, dall’ uomo d’affari.
Tuttavia è il solo che non mi sembri ridicolo.
Forse perché si occupa di altro che non di se stesso.
(Il Piccolo Principe)

E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
(Il Piccolo Principe)

Le parole sono una fonte di malintesi.
(Il Piccolo Principe)

Che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto,
quello che fa la loro bellezza è invisibile.
(Il Piccolo Principe)

Certo che ti farò del male.
Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo.
Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza.
Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno.
Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza.
(Il Piccolo Principe)

Il Piccolo Principe fini sulla terra, nel bel mezzo del deserto.
“Dove sono gli uomini?” disse il Piccolo Principe;
“si é un pò soli nel deserto”.
“Si é soli anche con gli uomini” rispose il serpente.
(Il Piccolo Principe)

Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose.
(Il Piccolo Principe)

Amare non è guardarsi a vicenda, ma guardare nella stessa direzione!
(Il Piccolo Principe)

Non ho saputo capire niente allora!
Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole.
(Il Piccolo Principe)

A che ti serve possedere le stelle?
chiese il Piccolo Principe all’uomo.
“Mi serve ad essere ricco”.
“E a che serve essere ricco?”.
“A comperare delle altre stelle se qualcuno ne trova”,
“Io”, disse il Piccolo Principe,
possiedo un fiore che innaffio tutti i giorni e possiedo tre vulcani dei quali spazzo il camino tutte le settimane.
E’ utile ai miei vulcani e al mio fiore che li possegga.
Ma tu non sei utile alle stelle’.
(Il Piccolo Principe)

Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare.
(Il Piccolo Principe)

E’ molto più difficile giudicare se stessi che gli altri.
(Il Piccolo Principe)

Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse,
visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero.
Tu avrai, tu solo, delle stelle che saranno ridere!
(Il Piccolo Principe)

Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.
(Il Piccolo Principe)

Il Piccolo Principe incontrò un mercante di pillole che calmavano la sete.
“Perché vendi questa roba?” chiese il Piccolo Principe.
“E’ una grossa economia di tempo” disse il mercante “gli esperti hanno fatto dei calcoli.
Si risparmiano 53 minuti alla settimana”.
“E che cosa se ne fa di questi 53 minuti?”
chiese perplesso il Piccolo Principe.
“Se ne fa quel che si vuole…”
rispose sicuro il mercante.
“Io” disse il Piccolo Principe “se avessi 53 minuti da spendere,
camminerei adagio,adagio verso la fontana”.
(Il Piccolo Principe)

Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano.
Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita.
Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno.
Insegnami l’arte dei piccoli passi.
(Il Piccolo Principe)

Sollevai il secchio fino alle sue labbra.
Bevette con gli occhi chiusi. Era dolce come una festa.
Quest’acqua era ben altra cosa che un alimento.
Era nata dalla marcia sotto le stelle.
Dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie braccia.
Faceva bene al cuore, come un dono.
(Il Piccolo Principe)

È molto semplice: non vedo bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi.
(Il Piccolo Principe)

Gli uomini? Ne esistono, credo, sei o sette.
Li ho visti molti anni fa. Ma non si sa mai dove trovarli.
Il vento li spinge qua e là.
Non hanno radici, e questo li imbarazza molto.
(Il Piccolo Principe)

Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo.
Tutte le stelle sono fiorite.
(Il Piccolo Principe)

Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino e non trovano quello che cercano.
E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua.
Ma gli occhi sono ciechi.
Bisogna cercare col cuore!
(Il Piccolo Principe)

È il tempo che si è perduto per una persona a determinare la sua importanza.
(Il Piccolo Principe)

Guardavo, alla luce della luna,
quella fronte pallida, quegli occhi chiusi, quelle ciocche di capelli che tremavano al vento, e mi dicevo
Questo che io vedo non è che la scorza. Il più importante è invisibile.
(Il Piccolo Principe)

Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla.
(Il Piccolo Principe)

Comprano dai mercati le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercati di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami.
(Il Piccolo Principe)

Non gridò. Cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia.
(Il Piccolo Principe)

Ma tu sei puro e vieni da una stella.
(Il Piccolo Principe)

E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto,
abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito.
E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito,
non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele,
buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto.
Ci sarà sempre un’altra opportunità,
un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio.
(Il Piccolo Principe)

Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano.
(Il Piccolo Principe)

Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle,
questo basta a farlo felice quando lo guarda.
(Il Piccolo Principe)

Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle.
(Il Piccolo Principe)

E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante.
(Il Piccolo Principe)

Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice.
Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi;
scoprirò il prezzo della felicità!
Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…
Ci vogliono i riti.
(Il Piccolo Principe)

Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla.
Comperano dai mercati le cose già fatte.
Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno amici.
Se tu vuoi un amico, addomesticami!
(Il Piccolo Principe)

Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose.
(Il Piccolo Principe)

In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba.
Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla.
Le parole sono una fonte di malintesi.
Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…
(Il Piccolo Principe)

La mia vita è monotona.
Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me.
Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano.
E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata.
Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri.
Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra.
Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica.
(Il Piccolo Principe)

Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella,
è dolce, la notte, guardare il cielo.
Tutte le stelle sono fiorite.
(Il Piccolo Principe)

I grandi amano le cifre.
Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali.
Non si domandano mai: “Qual è il tono della sua voce?
Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?”
Ma vi domandano: “Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?”
Allora soltanto credono di conoscerlo.
(Il Piccolo Principe)

A me resta il colore del grano.
(Il Piccolo Principe)

È molto più difficile giudicare se stessi che gli altri,
se riesci a giudicarti bene è segno che sei veramente un saggio.
(Il Piccolo Principe)

“Quando tu guarderai il cielo, la notte,
visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse,
allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero.
Tu avrai, tu solo, delle stelle che saranno ridere!”
E rise ancora.
“E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre),
sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico.
Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per piacere…
e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo.
Allora tu dirai” Sì, le stelle mi fanno ridere!
“E ti crederanno pazzo. T’avrò fatto un brutto scherzo…”
e rise ancora.
“Sarà come se t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere…”
(Il Piccolo Principe)

Oh, piccolo principe, ho capito a poco a poco la tua piccola vita malinconica.
Per molto tempo tu non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti.
Ho appreso questo nuovo particolare il quarto giorno, al mattino, quando mi hai detto:
“Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto…”
“Ma bisogna aspettare…”
“Aspettare che?”
“Che il sole tramonti…”
Da prima hai avuto un’aria molto sorpresa, e poi hai riso di te stesso e mi hai detto:
“Mi credo sempre a casa mia!…”
Infatti. Quando negli Stati Uniti è mezzogiorno tutto il mondo sa che il sole tramonta sulla Francia.
(Il Piccolo Principe)

Basterebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto.
Sfortunatamente la Francia è troppo lontana.
Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo.
E guardavi il crepuscolo tutte le volte che volevi…
“Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte!”
E più tardi hai soggiunto:
“Sai… quando si è molto tristi si amano i tramonti…”
“Il giorno delle quarantatré volte eri tanto triste?”
Ma il piccolo principe non rispose.
(Il Piccolo Principe)

Quest’uomo, si disse il piccolo principe,
quest’uomo sarebbe disprezzato da tutti, dal re, dal vanitoso, dall’ ubriacone,
dall’ uomo d’affari. Tuttavia è il solo che non mi sembri ridicolo.
Forse perché si occupa di altro che non di se stesso.
(Il Piccolo Principe)

Amare non è guardarsi a vicenda, ma guardare nella stessa direzione!
(Il Piccolo Principe)

La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline,
e gli uomini danno la caccia a me.
Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano.
E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata.
Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri.
Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra.
Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica.
E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano?
Io non mangio il pane e il grano, per me, è inutile.
I campi di grano non mi ricordano nulla.
E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro, allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato.
Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…
Disse la volpe: ecco il mio segreto. È molto semplice: non vedo bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi.
(Il Piccolo Principe)

Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino…
e non trovano quello che cercano… e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua.
Ma gli occhi sono ciechi.
Bisogna cercare col cuore!
(Il Piccolo Principe)

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