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venerdì, Aprile 19, 2024

Le più belle frasi di Fabio Volo – Raccolta completa

Quanto ti piace questa raccolta?

Fabio Volo, nome d’arte di Fabio Bonetti, , è un attore, scrittore, conduttore radiofonico, conduttore televisivo e sceneggiatore italiano. Figura molto presente nei campi dei media italiani, ha dapprima raggiunto il successo in radio e in televisione, per poi diventare conosciuto anche nel mondo del cinema e soprattutto nel campo letterario. Infatti nel 2011 i suoi romanzi sono infatti arrivati a vendere oltre 5 milioni di copie nella sola Italia. Dai suoi scritti, sono state estrapolate bellissime frasi, che sono subito subito diventate molto note nei social network, infatti Fabio Volo con le sue bellissime frasi, ha un successo inaudito con i giovani! Non potendo non seguirlo, ho deciso di fare una raccolta con le frasi più belle di Fabio Volo; spero vi piacciano!
Buona lettura 🙂






Frasi di Fabio Volo

A un certo punto ho sentito una sensazione a cui non sono mai riuscito a dare un nome. È un misto di malinconia, tristezza, insoddisfazione, ansia, felicità. Quando la sento mi commuovo. Mi succedeva spesso in passato. Era qualcosa che mi sfuggiva e che provavo soprattutto quando restavo solo o mi fermavo un po’ a pensare. Sentivo che saliva come il dolore dopo che hai preso una botta.
(Fabio Volo)

Qualche giorno fa, mentre pensavo alla mia vita, mi sono chiesta quanti uomini ci sono voluti perché potessi essere pronta per quello di oggi. In realtà ho capito che la domanda era sbagliata: quante donne ho dovuto indossare per essere pronta per l’uomo di oggi?
(Fabio Volo)

Per una volta concediti la possibilità di incontrare una parte diversa da te, scordati un po’ chi pensi di essere e vedi che succede…
(Fabio Volo)

Innamorarsi è una droga, amare è una medicina.
(Fabio Volo)

Il profumo della sua pelle era stato creato per me: era una droga, e da quel momento avevo bisogno almeno di una dose giornaliera per stare bene. Un profumo che annusi e dici: casa.
(Fabio Volo)

Nessuno ti cambia facendoti diventare una cosa che non sei, ti cambia portando alla luce una parte di te che non conoscevi ma che ti appartiene. Si cambia diventando una persona che si è già.
(Fabio Volo)

L’odio non si può fingere, l’amore sì. Anche se non per molto. Per assurdo l’amore che fingevo era la cosa più vera della mia vita.
(Fabio Volo)

Mi apro una bottiglia di vino anche se sono sola. Non devo discutere, sono indipendente.
Difenderei questa condizione con tutte le mie forze, sempre.
Eppure a volte anch’io avrei bisogno di un abbraccio.
Di arrendermi e perdermi tra le braccia di un uomo.
Un abbraccio che mi faccia sentire protetta anche se so proteggermi da sola.
Sono in grado di fare le cose di cui ho bisogno, ma a volte vorrei far finta di non esserlo per il piacere di farle fare a qualcun altro per me.
È una sensazione, ma non voglio stare con un uomo per questo.
Non posso scendere a compromessi e non posso rinunciare a tutto quello che ho, alla mia libertà, per quell’abbraccio, che poi spesso con gli anni, non c’è nemmeno più.
(Fabio Volo)

Sono quelle notti che ho una voglia incredibile di vivere. Vorrei vedere due o tre film, scrivere, leggere, disegnare, o anche semplicemente guardare fuori dalla finestra. Dormire mi sembra una perdita di tempo. Mi viene voglia di imparare. Qualsiasi cosa, ma imparare.
(Fabio Volo)

Mi sono seduto sul bordo della vita e con i piedi a penzoloni ho guardato l’infinito respirando il suo profumo.
(Fabio Volo)

È bello ed affascinante leggere, ma rileggere è ancora più potente per me. Quando rileggo l’interesse non è tanto verso la storia, che già conosco, ma per i mondi che avevo immaginato. Sono curioso di sapere se quelle immagini si ripropongono e si manifestano in me nello stesso modo, e soprattutto se sono ancora in grado di ospitarmi e lasciarsi abitare da me. Quando leggi un libro che ti piace le pagine un po’ ti cambiano; quando rileggi, sei tu che cambi loro.
(Fabio Volo)

In quel momento eravamo perfetti e la vita ci aveva fatto incontrare. Sono occasioni rare che a volte si rischia di perdere perché non si è pronti e nemmeno abituati a vedere, perché l’incontro amoroso tra due persone è spesso sopravvalutato: ognuno si porta dietro ciò che è stato e ciò che sarà. Quella sera non c’era passato e non c’era futuro: tutto era lì, respiravamo solamente l’attimo presente.
(Fabio Volo)

Lei era entrata in quella parte del cuore dove ci sono le cose più buone, quella simile a una credenza dei dolci dove c’è la Nutella, i biscotti, le merendine, la marmellata; quell’angolo di cuore dove quando uno ci entra, succeda quel che succeda, da lì non uscirà mai. Non c’entra l’amore. Ci sono persone che da quando le conosci non smetti mai di volergli bene.
(Fabio Volo)

Non si smette di giocare perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di giocare.
(Fabio Volo)

Fai conto di essere una maratoneta. Stai correndo con i tuoi amici e le tue amiche. A un certo punto capisci di avere una buona gamba, un bel passo, di poter andare più veloce, e allora decidi di seguire questa tua forza. Di convertirti al tuo talento. Dopo un po’ che corri, ti accorgi di aver staccato il gruppo. Ti giri e ti scopri sola. Loro sono indietro, tutti insieme che ridono, e tu sei sola con te stessa. Siccome non riesci a reggere questa solitudine, rallenti finché il gruppo ti raggiunge e, negando il tuo talento, fingi di essere come loro. Rimani nel gruppo. Ma tu non sei così, non sei come loro. Infatti anche lì in mezzo ti senti comunque sola.
(Fabio Volo)

Costruire un rapporto: quante volte ho sentito questa frase. Ma i rapporti non si costruiscono, si vivono e nel viverli si rafforzano.
(Fabio Volo)






Magari in una storia di cinque anni si è stati innamorati e ci si è amati solamente per due, o tre, o quattro. Per questo la qualità di una storia non può essere misurata dalla durata. Non conta il quanto, ma il come.
(Fabio Volo)

Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo.
(Fabio Volo)

Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più.
(Fabio Volo)

Per me era sempre stata una finestra spalancata sulle cose belle della vita.
(Fabio Volo)

Non c’è sempre una risposta a tutto. Magari sì, magari no. Magari tu non sei fatto per quel tipo di rapporto. Punto.
(Fabio Volo)

Fossi in te, a questo punto della vita mi butterei. Mi concederei il lusso di provare. Hai sempre fatto quello che tutti ritenevano fosse giusto. Concediti un errore: lo spazio di un errore è uno spazio di crescita.
(Fabio Volo)

Gli infelici valutano costantemente gli altri, criticano continuamente il loro comportamento e spesso su di loro sfogano il proprio personale malessere o fallimento.
(Fabio Volo)

Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io.
(Fabio Volo)

Anche a me piacerebbe condividere il resto della mia vita con una persona, ma non riesco a farlo con uno che non amo, solo perché non c’è di meglio. La medaglia d’argento. Conosco un sacco di persone che stanno con la medaglia d’argento, con la seconda classificata, piuttosto che star sole.
(Fabio Volo)

Sentivo che mi leggeva dentro, e io avrei voluto essere più uomo con lei. Avrei voluto essere quell’abbraccio in cui desiderava perdersi. Protetta e libera di lasciarsi andare, perché tanto c’ero io a prendermi cura di lei, a difenderla dal freddo e dal male.
(Fabio Volo)

Non so perché ma quando pensavo a lei i miei pensieri non avevano mai il punto. Solo virgole. Erano una valanga di immagini e parole senza punteggiatura.
(Fabio Volo)

Ciò che dai è tuo per sempre.
(Fabio Volo)

Le lacrime non conoscevano da troppo tempo la forma delle mie guance, la linea del mio viso, la luce del di fuori. Silenziose per natura, arrivate agli occhi cadevano all’indietro giù fino in fondo al cuore che sempre più faticava a galleggiare.
(Fabio Volo)

Questa è la differenza tra il sesso e l’amore: il sesso svuota, l’amore riempie.
(Fabio Volo)

Ci sono vestiti che stanno bene solo a donne belle, altri che stanno bene solo a donne con il carattere bello.
(Fabio Volo)






Nell’arco della vita puoi incontrare un sacco di persone e di qualcuna diventare veramente amico. Ma chi ha passato con te il periodo dell’adolescenza conserva un posto speciale. Forse più ancora dei compagni dell’infanzia.
(Fabio Volo)

Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti.
(Fabio Volo)

Il suo viso era bello con un risveglio in un luogo che senti tuo.
(Fabio Volo)

Per una volta, per una volta soltanto, vorrei sapere cosa si prova ad essere trovati invece che cercare in continuazione qualcuno che non c’è.
(Fabio Volo)

Non è che nella vita si fanno le cose solo se servono a qualcosa. È un gioco… ma tu quando giocavi da bambina avevi bisogno di sapere a cosa serviva?” “Certe cazzate si possono anche evitare.” “Il problema è che tu devi sempre capire tutto. Pensi e ripensi a una cosa finché non la distruggi. È sempre stato più importante capire che sentire.
(Fabio Volo)

La cosa più fastidiosa quando mandi un messaggio a una persona a cui tieni è che dal momento dell’invio parte il conto dei minuti. Rispondi, rispondi, rispondi. Non ha risposto. Magari ha il telefono spento. Che faccio chiamo, faccio uno squillo per vedere se è acceso? E se poi è acceso? Messaggio più chiamata: divento pesante. Chiamo con anonimo. Solo che se faccio uno squillo e poi metto giù capisce che sono io che controllo. Lo capisce? Sì, lo capisce. A volte i minuti non sono solo minuti, sono reincarnazioni di vite.
(Fabio Volo)

Ma se so già che è un errore, perché lo dovrei fare?” “L’errore in sé conta poco, conta come diventiamo dopo quell’errore, come incide su di noi, come ci rende. Magari ti migliora. Chi può dirlo? dai Elena, per una volta nella vita fai una cosa anche se non ha senso!” “A cosa può servire una cosa che so già che non ha senso?” Non è che nella vita si fanno le cose solo se servono a qualcosa. È un gioco… ma tu quando giocavi da bambina avevi bisogno di sapere a cosa serviva?
(Fabio Volo)

La vecchiaia è un posto dove vivi di ricordi. Per questo, quando sei giovane, vivi creandotene di belli.
(Fabio Volo)

Ogni volta che ho visto una donna che mi piaceva ho sempre cercato di conoscerla, ma soprattutto di farci l’amore.
(Fabio Volo)

Non potevo stare con lei e non riuscivo a stare con altre.
(Fabio Volo)

Fare veramente pace con qualcuno con cui hai litigato è una cosa potentissima.
(Fabio Volo)

Lei era diversa, lei era come me.
(Fabio Volo)

Vietato dire per sempre. Il per sempre è un’illusione. Troppo comodo, noi siamo per l’adesso.
(Fabio Volo)

Se non ti perdi, non trovi strade nuove.
(Fabio Volo)

Lei per me è sempre stata una casa con il tetto di vetro: posso osservare il cielo sentendomi al sicuro.
(Fabio Volo)

Il cammino si fa da soli: in 2 è una scampagnata.
(Fabio Volo)

Era come se andando via in realtà avessi preso la rincorsa per tornare più vicino.
(Fabio Volo)

Il mio lavoro mi rendeva uguale a tutti gli altri. Non mi permetteva di esprimermi. Ero sostituibile come un bullone di una macchina, e questo condizionava tutti i miei rapporti. Perché poi la sera, quando tornavo a casa, avevo voglia di stare con una persona che mi avesse scelto. Volevo essere SCEL – TO! Volevo una persona che voleva me. Una persona per la quale io non potevo essere sostituito da un giorno con l’altro. Una persona che mi facesse sentire speciale. Diverso da tutti. Un individuo. Una persona. Un principe azzurro.
(Fabio Volo)

Tu devi capire quali sono i tuoi limiti e per capirlo bisogna che ti spingi fino al confine.
(Fabio Volo)

Sono sempre stato un malinconico con la vocazione di essere una persona allegra.
(Fabio Volo)

E poi ricordati che tutti criticano l’ego, ma sono pronti ad applaudire chi si è distinto grazie a quello…
(Fabio Volo)

… se i giovani sapessero e i vecchi potessero…
(Fabio Volo)

La felicità è spesso figlia di inganni.
(Fabio Volo)






L’amore per sé è il ponte necessario per arrivare all’altro.
(Fabio Volo)

Lo so: sono sdolcinato, stucchevole e patetico, ma non posso farci niente. Credo sia la conseguenza naturale di quando si incontra finalmente il piede che calza alla perfezione la scarpetta che tengo in mano da anni.
(Fabio Volo)

A Milano camminano più veloci che a Roma, ma non è ancora niente in confronto a Londra o New York. Diventeremo come loro?
(Fabio Volo)

Stare in silenzio. Tacere con lei è un emozione che riempie.
(Fabio Volo)

GET è l’equivalente di puffare per i puffi. Funziona sempre…
(Fabio Volo)

Ho deciso di andare da lei per chiederglielo, o per riuscire almeno a metterle un boomerang in tasca nella speranza che potesse tornare indietro da me.
(Fabio Volo)

A gambe strette ho sempre l’impressione di cacare fettuccine.
(Fabio Volo)

Un uomo che c’è. È uno sguardo. Uno sguardo dietro a tutto. È un modo di guardarti in silenzio che significa tutto per me. Significa che c’è.
(Fabio Volo)

Non ho mai attaccato bottone con lei per paura di diventare uno di quelli che, appena una sorride, subito pensano che ci stia. Poi finisce che una donna non sorride più a nessuno. Non è vero che se la tirano: spesso non sorridono perché se lo fanno gli uomini pensano subito che ci devono provare.
(Fabio Volo)

Allora cosa cerchi?” “Non lo so. Forse niente, forse tutto. Magari adesso più che cercare, voglio vivere quello che mi capita.
(Fabio Volo)

Ero la prescelta, la favorita, la madre dei suoi futuri figli, quella diversa da tutte le altre. Io ero la regina. E in fondo mi faceva piacere.
(Fabio Volo)

Sarei stata anche una puttana per lui, per il mio uomo.
(Fabio Volo)

Non ero una schiava, nessuno mi obbligava a farlo. Io ero una serva felice, io desideravo quella vita.
(Fabio Volo)

Salvarsi la vita, non è solamente impedirsi di morire fisicamente, ma salvare la nostra persona da maltrattamenti morali, a volte anche da quelli fisici, anche se non si sa per quale motivo, si è dipendenti da questi comportamenti, come se fosse la giusta punizione per la nostra inadeguatezza, per il nostro valere nulla… e quindi dobbiamo pagare, “giustamente pagare”, non rendendoci conto che distruggiamo il nostro “io”…la nostra identità di persona.
(Fabio Volo)






Come potrei convincerti che saprò amarti se non sapessi amare me stesso? Come potrei renderti felice se non potessi rendere felice me stesso? Da questo momento mi tolgo ogni armatura, ogni protezione. Con questo non ti sto dicendo “viviamo insieme”. Ti sto dicendo “Viviamo”. Punto. Non sono innamorato di te… Io ti amo. Per questo sono sicuro. Nell’amare ci può anche essere una fase di innamoramento, ma non sempre nell’innamoramento c’è vero amore. Io ti amo. Come non ho mai amato nessuno prima. E sono anche innamorato di te.
(Fabio Volo)

Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l’unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
(Fabio Volo)

Pare che i notai guadagnino molto perché hanno dovuto studiare parecchio. Sembra che quel parecchio sia a spese nostre. Forse pensano che, quando loro stavano studiando, noi eravamo in giro a non fare un cazzo.
(Fabio Volo)

Che ne so?! Io non so nemmeno se esiste la felicità. Intendo dire come condizione perpetua. Credo che la felicità siano picchi che durano attimi, secondi.
(Fabio Volo)

Solitamente, in una vera storia d’amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. E io, non avvicinandomi mai troppo a quello specchio, conservavo una migliore immagine di me.
(Fabio Volo)

È stata quella volta che scherzando mi ha detto che ero un erotomane romantico. Non so esattamente cosa volesse dire. Ho immaginato di essere uno che compra una rosa, ma poi cerca di infilarla nel sedere.
(Fabio Volo)

Tutto ciò che ho di lei è nella mia testa e nella mia anima. Per sempre. Lei è un respiro, un pensiero, un’emozione, è confusione e chiarezza.
(Fabio Volo)

Il biglietto aveva una parola cancellata. Ho continuato a guardare il foglio controluce per cercare di capire cosa avesse cancellato. Le cancellature per me diventano più interessanti di ciò che si legge. Perché non penso che siano stati errori di ortografia, ma un ripensamento su una confidenza troppo intima.
(Fabio Volo)

Che begli occhiali da sole che hai, Carlo”. “Oh grazie”. Non ho mai capito perché alcune persone ti ringraziano per un complimento fatto a qualcosa che possiedono. Mi verrebbe da dirgli:”Mica li hai disegnati tu, gli occhiali! Svegliaaaaaa! .
(Fabio Volo)

Forse uno dei miei problemi è che non chiedo niente a nessuno, ma ho bisogno di tutti.
(Fabio Volo)

A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una libreria. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po’ più intelligente e interessante di come sono realmente.
(Fabio Volo)

Io vorrei puntare sui rapporti umani, non vorrei ritrovarmi ad avere un’estranea in casa, dei figli pieni di giocattoli (uno per ogni mia mancanza) e soprattutto non vorrei arrivare a una certa età ed essere ancora sconosciuto a me stesso.
(Fabio Volo)

Io vorrei puntare sui rapporti umani, non vorrei ritrovarmi ad avere un’estranea in casa, dei figli pieni di giocattoli (uno per ogni mia mancanza) e soprattutto non vorrei arrivare a una certa età ed essere ancora sconosciuto a me stesso.
(Fabio Volo)

Molti credono che la fantasia serva solo per sfuggire alla realtà, mentre quasi sempre serve per capirla e interpretarla meglio.
(Fabio Volo)

Onestamente, la realtà cosa può fare?È un po’ come quando vai a vedere il film del tuo libro preferito: una delusione.
(Fabio Volo)






Paura d’amare. Credo sia restare soli per paura di rimanere soli.
(Fabio Volo)

Vivo di musica, nella mia vita c’è sempre un sottofondo musicale, ogni momento importante della mia vita è legato a una canzone, e ogni volta che la sento parte il mio videoclip personale.
(Fabio Volo)

Se nella vita da adulto lui è stato il mio mal di pancia, da bambino era il mio torcicollo. Perché facevo tutto con la testa rivolta verso di lui, verso un suo sguardo, una sua parola, una semplice risposta.
(Fabio Volo)

Forse è questo che non mi succede da un po’: addormentarmi felice. Voglio un brivido, Nico, un brivido nel leggere un libro, un brivido nel parlare e nel conoscere qualcuno.
(Fabio Volo)

E io volevo l’altra lei, quella che nascondeva, che forse aveva imparato a nascondere per non farsi giudicare da uomini stupidi e limitati.
(Fabio Volo)

Ogni muro è una porta.
(Fabio Volo)

Sappi che leggere mette in moto tutto dentro di te: fantasia, emozioni, sentimenti. È un’apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste. Ci fa riscoprire l’anima delle cose. Leggere significa trovare le parole giuste, quelle perfette per e… sprimere ciò a cui non riuscivi a dare una forma. Trovare una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere.
(Fabio Volo)

C’è chi cerca l’altra metà della mela, io sto cercando ancora la mia mezza. Sono uno spicchio di me stesso.
(Fabio Volo)

Il punto non è da dove prendete le cose, il punto è dove le portate.
(Fabio Volo)

Vedevo la mia immagine sfumata e poco nitida riflessa nel vetro nero. Proprio come mi sentivo io.
(Fabio Volo)

È la tua massima espressione d’amore. Infatti confondi le due cose. Quando ti adatti pensi che stai amando.” Dovevo stare molto attento con lei, perché si accorgeva di tutto quello che io sentivo e facevo.
(Fabio Volo)

Perché aveva ragione quando diceva che non sapevo amare. Che non ero capace di farlo.
(Fabio Volo)

Il mio amore era una recita. Sentita, ma comunque una recita.
(Fabio Volo)

Perché io sono sempre stato una persona distaccata. Non ho mai provato veramente l’amore, non facevo altro che immedesimarmi nelle emozioni altrui, come un attore fa con un personaggio.
(Fabio Volo)

L’età delle donne la si può solamente percepire osservandole nei loro molteplici cambiamenti. Non sono mai la stessa cosa. Le donne non sono la somma di anni ma di attimi.
(Fabio Volo)

L’ho annusato nella speranza che avesse ancora il suo odore. C’era. Quanto mi sarebbe piaciuto trovare il modo di conservare quell’odore per sempre. Annusare una persona vale più di mille foto.
(Fabio Volo)

Sophie dice che la bellezza non è altro che la promessa che ognuno di noi ha di diventare se stesso.
(Fabio Volo)

Perché quando non sei interessato a qualcuno sei fichissimo, mentre se una persona ti piace ti rincoglionisci e il cervello diventa un purè?
(Fabio Volo)






Pensare a se stessi non è egoismo. Egoismo semmai è occuparsi solo di se stessi.
(Fabio Volo)

Ognuno di noi è fatto da tanti se stesso e non solamente da uno. Diciamo che siamo come un’assemblea condominiale composta da tante persone diverse. C’è quello più tollerante, c’è quello più permaloso, quello che si incazza subito, quello che parla poco e quello che non sta mai zitto.
(Fabio Volo)

Non ci si può far niente, le persone che amano si finisce sempre per amarle. È una legge della natura.
(Fabio Volo)

Non avevo nulla, nemmeno i mobili, ma mi sentivo pieno. Arredato dentro!
(Fabio Volo)

Mentre la sfioravo, sentivo sulla punta delle dita una forza misteriosa che mi attraeva verso di lei.
(Fabio Volo)

La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d’amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io?
(Fabio Volo)

Ho letto da qualche parte che il vero motivo per cui si sono estinti i dinosauri è perché nessuno li accarezzava. Bisogna sperare che l’uomo non faccia lo stesso stupido errore con le donne.
(Fabio Volo)

Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me voglio buttarmi per cadere verso l’alto.
(Fabio Volo)

Ho imparato che il contrario dell’amore non è l’odio. L’odio è assenza d’amore, così come il buio è assenza di luce. L’opposto dell’amore è la paura.
(Fabio Volo)

Fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni a incontrarlo, senza pretendere che lui faccia tutta la strada da solo per arrivare fino a te, poi le cose accadono. I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.
(Fabio Volo)

Si dice che quando si è innamorati il piacere sessuale aumenta perché il corpo produce più feniletilamina, un ormone che accresce la gratificazione sessuale. Eravamo due panini imbottiti di feniletilamina.
(Fabio Volo)

Erano state le lacrime ad aprirmi la porta della sua vera intimità.
(Fabio Volo)

Dava l’idea di essere una donna che dona tutto, ma non regala niente.
(Fabio Volo)

Comunque la felicità non è che sia fare sempre quello che si vuole, semmai è volere sempre quello che si fa…
(Fabio Volo)

A volte i minuti non sono minuti, sono reincarnazioni di vite. Nell’attesa, sono già rinato mille volte. Ho percorso tutta la catena alimentare. Sono stato zanzara, armadillo, elefante…
(Fabio Volo)

Porta itineris dicitur longissima esse”, “la porta è la parte più lunga di un viaggio”; detto in parole povere, il primo passo è il più difficile da compiere.
(Fabio Volo)

Da quando ti ho incontrata è come se in ogni parola che dico nella mia vita ci fosse una lettera del tuo nome, perché alla fine di ogni discorso compari sempre tu.
(Fabio Volo)

Perché lo schiavo non è chi ha la catena al piede, ma chi non riesce più a immaginare una vita in libertà.
(Fabio Volo)

Per anni avevo tenuto un piede su ciò che ero e uno su ciò che pensavo di essere. Era stato come posarne uno su una barca e uno sul pontile. Visto che la barca ormai era in partenza, se non volevo finire in acqua dovevo decidere se rimanere sul pontile o salpare e scoprire la verità.
(Fabio Volo)

Mi ero simpatico perché io, quello lì nello specchio, lo sapevo cosa aveva passato nella vita. Sofferenze, dolori, pianti, silenzi, gioie, risate. E anche se non era perfetto, non potevo che volergli bene, tutto sommato.
(Fabio Volo)

Da piccoli, quando andavamo in piscina insieme, io per entrarci scendevo piano piano dalla scaletta abituandomi un po’ alla volta all’acqua. Lui, invece, si buttava dal bordo. Un salto ed era dentro tutto. Da grandi siamo entrati nella vita come da piccoli entravamo in piscina.
(Fabio Volo)

A ogni funerale c’è sempre da ridere. Non so se succeda perché la situazione è talmente grottesca o se viene da ridere per sopravvivenza.
(Fabio Volo)

Prima di uscire ho apparecchiato la sua colazione. Sul sacchetto dei biscotti ho attaccato un post-it con la mia dichiarazione d’amore. Tu sei tutto ciò che prima non sono mai riuscito a dire, mai riuscito a vedere, fare, capire. Finalmente sei qui… ho aspettato tanto. Ci vediamo stasera.
(Fabio Volo)

Mi sono seduto nella sala d’attesa. C’era una ragazza che sfogliava senza interesse una rivista. Mi piace stare in una stanza con una donna. Anche quando prendo il treno, se entro in uno scompartimento e ci trovo una donna sono più contento. E se non c’è continuo a cercare finché la trovo. Non è che poi le rivolgo la parola, o ci parlo, o ci provo per forza, anzi, ma mi piace che sia lì. Mi piace la loro compagnia anche se silenziosa e sconosciuta. Le donne sono belle da respirare.
(Fabio Volo)

Ci sono bellissime storie d’amore nel fondo delle borse, tra i pacchetti di sigarette e le chiavi; per questo a volte si fa fatica a trovarle, semplicemente perché tentano di nascondersi per poter rimanere lì.
(Fabio Volo)






Flavia era come quei tulipani che compro per casa mia. Ho imparato a prenderli chiusi, così mi durano di più. Sono belli ugualmente, ma mi piacciono anche perché so come saranno quando si apriranno. Compro quella bellezza che ancora non si vede, ma che comunque si percepisce. Si conosce.
(Fabio Volo)

Solitamente, in una vera storia d’amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. E io, non avvicinandomi mai troppo a quello specchio, conservavo una migliore immagine di me.
(Fabio Volo)

Che ne so?! Io non so nemmeno se esiste la felicità. Intendo dire come condizione perpetua. Credo che la felicità siano picchi che durano attimi, secondi.
(Fabio Volo)

Pare che i notai guadagnino molto perché hanno dovuto studiare parecchio. Sembra che quel parecchio sia a spese nostre. Forse pensano che, quando loro stavano studiando, noi eravamo in giro a non fare un cazzo.
(Fabio Volo)

Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l’unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
(Fabio Volo)

Come potrei convincerti che saprò amarti se non sapessi amare me stesso? Come potrei renderti felice se non potessi rendere felice me stesso? Da questo momento mi tolgo ogni armatura, ogni protezione. Con questo non ti sto dicendo “viviamo insieme”. Ti sto dicendo “Viviamo”. Punto. Non sono innamorato di te… Io ti amo. Per questo sono sicuro. Nell’amare ci può anche essere una fase di innamoramento, ma non sempre nell’innamoramento c’è vero amore. Io ti amo. Come non ho mai amato nessuno prima. E sono anche innamorato di te.
(Fabio Volo)

Salvarsi la vita, non è solamente impedirsi di morire fisicamente, ma salvare la nostra persona da maltrattamenti morali, a volte anche da quelli fisici, anche se non si sa per quale motivo, si è dipendenti da questi comportamenti, come se fosse la giusta punizione per la nostra inadeguatezza, per il nostro valere nulla… e quindi dobbiamo pagare, “giustamente pagare”, non rendendoci conto che distruggiamo il nostro “io”…la nostra identità di persona.
(Fabio Volo)

Non ero una schiava, nessuno mi obbligava a farlo. Io ero una serva felice, io desideravo quella vita.
(Fabio Volo)

Sarei stata anche una puttana per lui, per il mio uomo.
(Fabio Volo)

Ho capito in quell’istante di essere veramente innamorato, ma nel senso della parola inglese: “in love”. Forse non eravamo nemmeno due persone innamorate l’una dell’altra, ma innamorate di ciò che ci univa.
(Fabio Volo)

Spesso ciò che è meglio non è quello che fa stare bene.
(Fabio Volo)

Ci sono persone che non riescono a costruirsi un’armatura e altre che non riescono più a liberarsene. Io volevo riuscire a vivere questa nuova fase, fatta di fragilità, emozioni, dolore e gioia.
(Fabio Volo)

In silenzio ho riflettuto su cosa mi piacesse di lei. A parte tutto le cose che già sapevo, fin dall’inizio ho intuito che lei mi avrebbe fatto sentire diverso. Sarei stato quello che volevo essere in quel momento della mia vita.
(Fabio Volo)

Chi non si ama può darsi a chiunque.
(Fabio Volo)

Amo le labbra: le amo perchè sono costrette a non toccarsi se vogliono dire “Ti odio” e obbligate a unirsi se vogliono dire “Ti amo.
(Fabio Volo)

Non c’è niente di nobile nell’essere superiore a qualcun altro. La vera nobiltà consiste nell’essere superiore al te stesso precedente.
(Fabio Volo)

E tu vuoi essere ricordata coma la migliore? “Quella con cui ti sei visto più bello. O come quella più sexy di tutte.
(Fabio Volo)

Ti ricorderò come il fidanzato che mi ha fatto ascoltare la musica migliore.
(Fabio Volo)

La vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade… (sulla falsa riga di Aldous Huxley: “Experience is not what happens to a man; it is what a man does with what happens to him”.
(Fabio Volo)

Era ovvio: preferiva scopare che fare l’amore con sua moglie.
(Fabio Volo)

A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una libreria. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po’ più intelligente e interessante di come sono realmente.
(Fabio Volo)

Forse uno dei miei problemi è che non chiedo niente a nessuno, ma ho bisogno di tutti.
(Fabio Volo)

Tutto ciò che ho di lei è nella mia testa e nella mia anima. Per sempre. Lei è un respiro, un pensiero, un’emozione, è confusione e chiarezza.
(Fabio Volo)

È stata quella volta che scherzando mi ha detto che ero un erotomane romantico. Non so esattamente cosa volesse dire. Ho immaginato di essere uno che compra una rosa, ma poi cerca di infilarla nel sedere.
(Fabio Volo)

Spesso si vive come se fosse per sempre e ci si dimentica degli attimi.
(Fabio Volo)

Amo le donne. Senza di loro me ne sarei già andato. Senza di loro non sarei mai più tornato.
(Fabio Volo)

Se tu sei qui, è perché ci siamo sempre cercati, dal primo momento che ci siamo visti… ho pensato che se un’emozione la senti, conviene viverla.
(Fabio Volo)

Io che pensavo di essere il suo fiore, lentamente appassivo al suo fianco.
(Fabio Volo)

Il mondo attorno a me sembra schiudersi. In questa quiete avverto un senso di meraviglia. Sento che qualcosa dentro di me riconosce tutto. Spontaneamente.
(Fabio Volo)

Un giorno, in maniera naturale, tutto è cambiato. E niente è stato più come prima. Un mondo di certezze è stato spazzato via, travolto.
(Fabio Volo)

Darei la vita per non morire.
(Fabio Volo)

Ho imparato a trovare dentro di me le misure e le ragioni del mio vivere. Ho capito che devo volere ciò che sarò, non posso più vivere per compiacere qualcuno, obbligandomi ad essere quella che non sono.
(Fabio Volo)

Mi spaventa la quantità di dolore che si può dare a chi si lega a te. Il senso di potenza quando ti accorgi che puoi distruggere la persona che ti ama.
(Fabio Volo)

Tu mi ricordi le corse in bicicletta che facevo da ragazzino attorno alla casa.
(Fabio Volo)

In quell’appartamento, in quella misura so muovermi, so quello che voglio, so darmi, so prendere. Fuori da quella dimensione mi perdo. Può darsi che un giorno imparerò, ma può darsi che non imparerò mai.
(Fabio Volo)

In quell’appartamento, in quella misura so muovermi, so quello che voglio, so darmi, so prendere. Fuori da quella dimensione mi perdo. Può darsi che un giorno imparerò, ma può darsi che non imparerò mai.
(Fabio Volo)

Un giorno smetterò di scappare e la mia ironia cesserà di essere una difesa. Sarà solo una qualità, perché oggettivamente sono molto simpatico.
(Fabio Volo)

È impossibile rinunciare alla felicità, si può solo se non la si è mai conosciuta.
(Fabio Volo)

Quando terminano i respiri corti, lasciando spazio a uno lungo profondo che riempie e svuota il petto. In quei momenti non mi manca nulla.
(Fabio Volo)

Solamente quando faccio l’amore sono presente, è l’unico momento in cui vivo l’attimo. Lo so, sono banale, ma questo appartamento per adesso è la mia misura. Quando entri da quella porta io sono qui, presente e in grado di amare. Fuori non ne sono capace.
(Fabio Volo)

Forse adesso voglio solo spogliarmi da questo ruolo per vedere cosa c’è sotto. Forse ho finalmente trovato la forza e il coraggio di rischiare me stessa. E magari scoprire, senza averlo mai saputo, che sono semplicemente di più.
(Fabio Volo)

Le cose non si vedono per ciò che sono ma per ciò che sei!
(Fabio Volo)

Potresti essere la mia perdita di equilibrio. L’equazione del mio caos.
(Fabio Volo)

Ogni ricordo sarà come la parola di un racconto.
(Fabio Volo)

Concediti un errore: lo spazio di un errore è uno spazio di crescita.
(Fabio Volo)

La prima volta che ci siamo frequentati non eravamo in grado di amarci. Eravamo come due persone che hanno tra le mani lo strumento che amano, ma non lo sanno suonare. Poi abbiamo imparato.
(Fabio Volo)

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